Dal Pacifico all’Atlantico
C’è chi formula buoni propositi alla fine dell’anno e chi sul finire delle ferire estive: Agosto è da sempre il mese della sospensione, mentre il 1° di Settembre segna ufficialmente la ripresa del tran tran quotidiano, ma non solo non è vietato prevedere attività di piacere, bensì è consigliabile non perderle di vista per non vedere svanire la motivazione come neve al sole. Eccoci allora pronti a pianificare le prossime destinazioni di viaggio!
Una spinta al mappamondo e il dito cade sul Costarica.
9 Curiosità
La Costa Rica, sempre femminile quando il nome è scritto in due parole, diventa il Costarica quando è scritto in una parola sola (fonte: dizionari.corriere.it), ma ufficialmente si dovrebbe dire “Repubblica di Costa Rica”;
la Costituzione proibisce la formazione di un esercito sin dalla fine della guerra civile, nel 1949 (fonte: wikipedia);
sede dell’Università per la Pace delle Nazioni Unite (fonte: wikipedia);
fatta eccezione per la capitale (San Josè) e poche altre città, nomi di strade e numeri civici sono pressoché assenti. Gli indirizzi sono di solito forniti in termini di quanti metri (nord, sud, est o ovest) è un luogo rispetto ad un punto di riferimento noto (ad esempio una chiesa, un negozio o un grande albero);
fra i maggiori produttori di caffè, ricevette verso la fine del 1700 le piante da Cuba. Viene coltivata solo la varietà Arabica in virtù di una legge che proibisce la coltivazione della Robusta (fonte: caffè.it);
al ristorante si inizia a mangiare man mano che si arriva, senza attendere gli altri commensali;
i Costaricani chiamano se stessi Ticos (gli uomini) e Ticas (le donne);
questo Paese concentra in sé il 6% della diversità biologica della Terra, ma ne rappresenta solo lo 0,01% della superficie;
la Costa Rica è puntualmente in cima alle più credibili indagini sulla felicità della popolazione condotte a livello mondiale (l’espressione “pura vida” è l’emblema di questa felicità- saluto e forma espressiva di soddisfazione e serena accettazione, del saper cogliere l’attimo e vivere il qui e ora).
Tips di viaggio
Se si vuole optare per un periodo poco turistico si può partire in ogni momento, ma, volendo sfruttare la stagione climaticamente più favorevole, pianificare il viaggio tra la fine di dicembre e la metà di Aprile è l’ideale in quanto si ricade nella cosiddetta stagione secca, per cui si può sperare in poche piogge, trasferimenti più agili e un bagaglio di più facile organizzazione.
Nell’epoca delle parole chiave riassumo la Costa Rica in natura a 360°, spiagge e piantagioni di caffè su un corridoio di terra tra due oceani (Atlantico e Pacifico): una proposta minimal è un tour di 12 giorni che porti a sbirciare entrambe le coste e, al contempo, faccia toccare con mano la sostanza di questa terra.
La scelta dell’aeroporto di “appoggio” (San José o Liberia) dipende tutta dalle mete che si ritengono imperdibili e dalla sequenza con la quale si intende visitarle, ma l’esperienza suggerisce un percorso ad anello che inizi e si chiuda con la capitale.
San José è una città viva ed estesa: centro culturale ed economico del Paese, comprende nella sua area metropolitana circa un terzo della popolazione della nazione ed è meta imperdibile per chi cerchi testimonianze di arte e architettura (Museo Nacional, Palacio Nacional de Costa Rica e Museo del Oro Precolombino giusto per citare alcuni esempi), anche se passeggiare tra le bancarelle del Mercado Centralrende sicuramente maggiormente l’idea della vita nella capitale costaricana, oltre a consentirvi di rimediare un pranzo veloce.
Fatto il pieno di vita cittadina, giunge il momento di avventurarsi in cerca della natura, ma per rendere il passaggio più graduale e ricevere una carica di energia è opportuna una visita a una piantagione di caffè con tanto di tour alla scoperta della produzione di questa prelibatezza e, ovviamente, di degustazione: la Finca Rosa Blanca è la soluzione perfetta, consentendo anche ai più temerari di estendere la visita a tre dei vulcani attivi della Costa Rica (Irazú, Turrialba e Poás) o a uno dei più grandi del Paese, il Barva.
E da qui in poi un pieno di natura.
Il primo passo è il Parco Nazionale del Tortuguero che ospita sicuramente più animali che uomini: famoso per la presenza delle tartarughe marine, è un intrico di vegetazione che si dipana lungo una rete di canali che portano sino all’oceano; la visita è un misto di trekking e navigazioneper osservare la fauna (scimmie urlatrici e dalla faccia bianca, coccodrilli, bradipi, tucani, rane rosse, ecc.) e la flora.
Per non farsi mancare nulla in quanto a scenari spettacolari, suggerirei di spostarsi nel distretto di La Fortuna, celebre per l’affascinante paesaggio offerto dalle sue lagune, sorgenti termali, piantagioni ed il vulcano più famoso e attivo del Paese: l’Arenal.
Quest’ultimo fa parte del Parco Nazionale omonimo che, grazie alla sua rete di sentieri, consente di osservare oltre alla grande varietà di flora e avifauna, anche magnifiche formazioni di pietra lavica ed il lago Arenal, prodotto dalla costruzione di una diga a inizi anni ’70 ai fini della produzione di energia elettrica.
Il pieno di natura si conclude però alla Riserva Biologica di Monteverde per la visita del farfallario, del cosiddetto “bosco nuvoloso” (in quanto il percorso prevede camminamenti lungo ponti sospesi) e per aggiungere un tocco di avventura provando il canopy:
immersi in foreste tropicali lussureggianti, si raggiungono delle piattaforme poste a 20-30 metri di altezza e si “scivola” mediante la tecnica della doppia corda, restando appesi a cavi mediante imbracatura di sicurezza!
Come ogni viaggio, anche in questo caso ci attende un ritorno, ma possiamo renderlo un poco più piacevole prevedendo un’ultima tappa che consenta di scegliere tra una pausa oziosa in spiaggia e, per chi proprio non può perdere nessuna meta green, una nuova verdeggiante forestabrulicante di natura selvatica.
Volevamo toccare i due oceani e allora arriviamo nella regione di Manuel Antonio, zona pacifica in senso geografico e non solo visto che i paesaggi sono dominati da bellissime baie di sabbia grigia, nera o bianca che si possono raggiungere dagli hotels, ubicati a breve distanza, con taxi o shuttle service. In alternativa, dicevamo, si può optare per la visita del Parco Nazionale di Manuel Antonio ove, nella cornice di spiagge bianche ed incontaminate, potrete vedrete senza difficoltà bradipi, scimmie cappuccine e scimmie urlatrici, tucani, pellicani, iguane, procioni e pizotes.
Alla fine non resta che chiudere l’anello e tornare verso San Josè per prendere il volo per l’Italia: niente è più comodo di casa per rioriganizzare la valigia in vista della prossima partenza!
Laura Alice&ilGatto Antoniolli