Thailandia Phuket
Bene, sono in viaggio… nonostante tutto. E mai come questa volta posso dire “nonostante tutto”… Bronchite non ancora debellata, tre piccoli pelosi (l’ultimo entrato in famiglia da meno di un mese) lasciati in pensione in campagna dove stanno sicuramente bene ma il mio senso di colpa non diminuisce…
Ho trovato un ottimo volo Aeroflot con una sosta di tre ore a Mosca e volo notturno per Phuket quindi pronti, partenza e via.
Volo comodo, ben organizzato e con l’attenzione richiesta per il mio pasto vegetariano (nonostante che, andando alla scoperta di un nuovo paese, mi sono detta che applicare in modo integralista questo stile di alimentazione sarebbe un minus, di certo non un plus…).
Una raccomandazione per chi volesse volare con Aeroflot: si può stivare un bagaglio fino a 23 chili e portare un bagaglio a mano da 10 chili. Il superamento del peso da stiva anche di un solo chilo fa scattare un forfait di 100 euro! Quindi prestate molta attenzione e al ritorno, e se proprio non potrete resistere alla voglia di shopping e di souvenir, esagerate… che eccediate di uno o di 10 chili pagherete sempre 100 euro!
L’aeroporto di Mosca è molto grande ma comodissimo da girare, peccato che il wi-fi sia un miraggio e devo quindi affidarmi ai vecchi ma sempre sicuri sms. Volo notturno ottimo, aereo pieno come un uovo ma ho un posto di corridoio e la mia vicina svedese dorme in posizione composta e perfettamente verticale!
Arrivo puntuale a Phuket ed in modo altrettanto puntuale trovo ad aspettarmi un caldo notevole ed il mio transfert per Chalong all’Ao Chalong Villa, un resort sulla spiaggia affacciato sul porto, molto accogliente e pieno di zone verdi, due piscine a sfioro abbracciate dagli alberi e personale delizioso e sorridente. Ho scelto bene!
Doccia, un paio di ore in piscina su un lettino all’ombra delle palme e sono pronta per la cena… tavolo a bordo piscina con vista mare, Spring Rolls, Noodle e una Shanga beer molto gustosa mi preparano per una notte di sonno pesantissimo!
Questa mattina trovo puntuale ad attendermi mr. Pon con un van da 7 posti lussuosissimo… sedili a poltrona in pelle, parquet al posto della moquette polverosa, aria condizionata regolabile, salviettine rinfrescanti gelate oltre ad acqua e bibite free!
Inizieremo con il Big Buddha, un ciclopico Buddha in abbagliante marmo bianco costruito sopra ad una collina…è realmente gigantesco! L’aria è impregnata dagli incensi accesi in offerta dai fedeli e lo scampanellio delle migliaia di campanelli in ottone che lo circondano, preghiere lasciate dai fedeli, la rendono musicale…l’atmosfera è davvero molto coinvongente.
A fianco una grande costruzione aperta ospita decine di piccoli banchetti che propongono oggetti sacri e di puro marketing, testimonianze di fedeli ed ex voto, ed in fondo due monaci nel classico costume arancio benedicono i fedeli in fila silenziosa e rispettosa… una situazione piuttosto bizzarra ma molto particolare che sicuramente giustifica questa visita.
Da qui ci dirigiamo verso il tempio di Wat Chalong, sempre in collina e molto famoso e vero, un autentico luogo di preghiera per i devoti. Il tempio è esattamente come la nostra immaginazione potrebbe crearlo: legni intarsiati e dorati, guglie aguzze e splendenti, brillantini, statue dorate di Buddha in diverse posizioni, affreschi coloratissimi e fiori bianchi a profusione (non tutti veri, forse per il gran caldo)… su tre piani offre tre diverse ambientazioni, tutte molto preziose e coi volgenti. All’ultimo piano, custodite in una grande teca di vetro, una quantità di offerte in carta moneta davvero consistente.
Un consiglio: nel tempio non si possono usare calzature quindi, nonostante la pulizia sia esemplare, un paio di calzini fantasmini saranno perfetti!
All’uscita, verso il parcheggio, ho un incontro ravvicinato con una femmina di babbuino che sta sgranocchiando delle noccioline; mi avvicino, le offro la mano e lei mi prende un dito, come farebbe un bambino piccolo, e ciò nonostante che una guardia mi invitasse ad allontanarmi perchè morde… come sempre gli animali “sentono” nel modo giusto chi gli si avvicina!
Restiamo in collina per il pranzo, in un posto difficile da trovare per chi non lo conosce bene, nascosto in una foresta di palme e bambù al termine della quale si apre una vista strepitosa di Phuket Town. Qui troverò un menù vegetariano e mi delizierò con noodles alle foglie di costa e germogli di soia, e riso al curry con ananas, nocciole, uvetta e pomodori.
Scendiamo verso Phuket Town, una autentica meraviglia la sua parte vecchia con le costruzioni antiche e caratteristiche, basse e sviluppate in lunghezza; visitarne una è una autentica esperienza, un susseguirsi di pieno e vuoto (inteso come cortile interno) che da luce alle stanze adiacenti.
Un susseguirsi infinito di negozietti, mixati tra prodotti caratteristici e souvernirs, ristorantini e antichità, mobili di pregio e massaggi, bar e tessuti più o meno preziosi.
A seguire attraverseremo l’isola (come descrivervi la vegetazione? riesco a dire solo “esplosiva”e nelle rare zone semi pianeggianti si incontrano piccole mandrie di mucche, piuttosto magre ma sicuramente sane grazie alla loro libertà).
Arriverò a Surin beach e da lì inizierà la discesa visitando le spiagge a seguire: Kamala beach (segnatevi questa località, ancora poco conosciuta in Italia ma strepitosa!), Patong (davvero molto, troppo costruita), Karon e Kata beach (due autentici gioielli), e poi giù sino a Promthep Cape, dove salendo al Sunset View Poing ho assistito ad un tramonto mozzafiato al profumo di incenso che bruciava nel tempio a fianco, caratterizzato da centinaia di statue di elefanti, grandi e piccole.
Il caldo della giornata, nonostante la tanta acqua bevuta, si fa sentire e mi fermo in un piccolo chiosco dove acquisto due mango, puliti e tagliati al momento, che tento di mangiare con le bacchette sotto gli occhi divertiti di mr. Pon… meglio le mani, alla fine!
Rientro a Chalong, una doccia rigenerante ed eccomi a cena, mentre finisco questo primo report dalla Thailandia. Stasera a letto presto, domattina sveglia alle 5,30 per andare a Phang Nga… giornata di mare!
Buonanotte, alla prossima!
Manuela Lamanu Manzotti