Alla scoperta della provincia di Phang Nga e le sue tante isole!
Oggi vorrei raccontarvi di una escursione fatta durante la vacanza in Thailandia, a Phang Nga che, per come vedo e sento le cose, è uno dei posti che più somigliano al paradiso.
A circa un’ora da Phuket, e due ore e mezza da Chalong, dove sto soggiornando in questi giorni, si trova la provincia di Phang Nga, sul Mare delle Andamane, caratterizzata da spettacolari formazioni rocciose, oltre 300 picchi calcarei a picco sul mare ed oltre 80 isole.
Questo, di per sè, rende questa zona assolutamente straordinaria se non fosse che alcuni di questi picchi si raggiungono solo penetrando caverne e piccoli tunnel con canoe abilmente condotte da esperte guide o con le caratteristiche “long tail boat”, così definite perchè hanno l’elica attaccata ad una lunga asta che ricorda, appunto, una coda (le avrete sicuramente viste su una qualsiasi foto promozionale di viaggi in Thailandia!).
La partenza, considerato il lungo transfer, è alle 7 di mattina e questo mi consente di godere di una struggente alba sulla baia di Chalong in bassa marea… per quanto lungo il viaggio si rivela interessante grazie agli innumerevoli paesaggi affascinanti che si aprono ai nostri occhi dopo una curva o una macchia di fitta vegetazione.
Salgo sulla barca di Sea Canoe ed ancora una volta mi diverto nel contare le tante diverse provenienze dei partecipanti alla giornata in mare; giovani ragazze Indonesiane (copertissime dalla testa ai piedi anche durante i bagni ed i tuffi divertenti che faremo tra una uscita e l’altra, complici anche le simpatiche guide che ci accompagnano in canoa), Norvegesi, Indiani, Australiani, Cinesi, Russi, Americani, Francesi e qualche altro Italiano, oltre a me.
Una breve navigazione accompagnata da una colazione a base di frutta, biscotti, bevande calde e bibite ed arriviamo alla prima tappa, l’isola di Kah Tapu, molto piu’ conosciuta come James Bond Island, alla quale si approda direttamente in barca.
Superata la prima fila di banchetti di souvenirs (difficile non venire “rapiti” dalle venditrici che ti invitano a contrattare per qualsiasi articolo… non abbiate timore a farlo, il giusto prezzo di acquisto e’ di solito un terzo della richiesta!) si apre la baia e davanti ai nostri occhi appare il famoso faraglione ricoperto di vegetazione che evoca il film “L’uomo dalla pistola d’oro”, un capitolo della serie di James Bond con uno Roger Moore datato 1974; spettacolo emozionante ma leggermente disturbato dalla massiccia presenza di venditori di souvenirs, tra l’altro tutti uguali! Chi lo desidera puo’ anche fare il bagno, la sosta e’ piuttosto lunga, oppure e’ possibile addentrarsi nelle piccole grotte e passaggi che caratterizzano l’isola.
Si riprende la navigazione verso l’isola successiva che raggiungeremo in canoa, infilandoci in stretti e bui pertugi che, nella maggior parte delle occasioni, ci costringeranno a sdraiarci per non sbattere la testa contro le stalattiti. Le lame di luce che filtrano creano dei giochi di riflessi nell’acqua da togliere il respiro e poi… si esce di nuovo all’aperto e ci si ritrova, come ho detto, in mezzo a quello che piu’ assomiglia al paradiso!
Circondati da altissimi faraglioni completamente ricoperti di vegetazione (e non parlo di muschio, intendo palme enormi!), piante nascono dal mare e si innalzano per decine di metri e piccoli scogli intorno ai quali nuotano piccoli gruppi di glassfish. Uno spettacolo realmente indimenticabile ed emozionante. Con un po di fortuna e’ possibile vedere scimmie e rapaci e, non da ultimo, per gli appassionati di scalate possono essere organizzate escursioni dedicate proprio alla scalata di questi incredibili faraglioni.
Al ritorno in barca ci attende il pranzo (sara’ per la mia appena nata passione per il cibo thai ma ho trovato tutto buonissimo ed appetitoso!), un’altra breve navigazione e di nuovo in canoa per raggiungere un’altra isola. Questa volta la navigazione all’interno delle grotte sara’ piu’ lunga e complessa, incontreremo diversi pipistrelli e le guide ci segnaleranno, illuminandole con le loro torce, alcune formazioni calcaree che hanno creato forme bizzarre tipo un elefante, una gallina, una scimmia…
Altra grande emozione dovuta anche alle strepitose altezze raggiunte dai faraglioni ed agli incredibili intrecci delle radici aeree delle piante che mano umana non sarebbe riuscita a realizzare.
L’ultima uscita in canoa sara’ verso una piccola baia dalla sabbia bianchissima dove, sulla riva, ci attende uno degli abitanti…una scimmietta docilissima ma estremamente curiosa, che riuscira’ ad impadronirsi del mio solare e mi mostrera’ i denti a fronte del mio primo tentativo di riprendermelo… il secondo invece andra’ a segno senza conseguenze!
Un ultimo rilassante bagno in queste acque invitanti dalla temperatura gradevolissima e si rientra… una giornata davvero straordinaria, una esperienza che consiglio a tutti di fare con l’assicurazione che vi creera’ il ricordo di immagini indelebili e perfette da riesumare nei momenti in cui tutto della vita quotidiana vi va stretto!
Manuela Lamanu Manzotti