Thailandia, la natura primordiale di Khao Sok
Che abbiate deciso, al termine della crociera subacquea alle isole Similan e Surin (a breve il racconto di questa esperienza), di fermarvi qualche giorno a Khao Lak o che siate sull’isola di Phuket, e quindi più distanti, una escursione imperdibile è la “Discovery Khao Sok“, una immersione nella natura Thailandese a 360 gradi!
Il Parco Nazionale di Khao Sok si trova nella provincia di Surat Thani, nella Thailandia del Sud, a circa metà strada tra l’affascinante costa del Mar delle Andamane ad ovest e il Golfo della Thailandia ad est.
La foresta di Khao Sok è ciò che resta di un ecosistema che risale a 160 milioni di anni fa. E’ un ambiente antichissimo e ricco, anche solo per questo vale la pena di recarvisi e di includerlo come tappa obbligata in un viaggio in Thailandia… davvero lussureggiante e magnifico, con i suoi alberi secolari e giganteschi, i suoi corsi d’acqua e le sensazioni che dà al visitatore sono di stupita ammirazione.
L’escursione inizia con una veloce ma importante visita al memoriale dello Tsunami del 2004, che devastò queste terre e che resta un ricordo indelebile in tutti gli abitanti del luogo. A memoria una nave della marina militare, trascinata sino a qui dalla inondazione che tutto distrusse, ed i lavori di costruzione del monumento che sarà fisicamente il memoriale dell’avvenimento.
Un banchetto mette in vendita piccoli oggetti di artigianato i cui proventi sono destinati ai sopravvissuti… si tratta di piccole cose, per la maggior parte utensili da cucina e simili; io acquisto alcuni mestoli ricavati da noci di cocco, oggetti tipici per i thailandesi che li utilizzano anche per sciacquarsi durante il bagno (e di lì a poco scoprirò che anche gli elefanti li apprezzano per essere rinfrescati dalle loro guide!).
Proseguiamo verso il Monkies Temple, dove purtroppo le scimmie sono presenti in numero scarso… l’organizzazione che lo gestisce era senza soldi e conseguentemente non ha potuto acquistare il cibo che solitamente li attira in loco… Non me ne rammarico troppo, ho già avuto la fortuna di incontrarli in situazioni meno “turistiche” e non è detto che in giornata non se ne incontrino altre!
Si prosegue per il tubing con gli elefanti… uno dei desideri che ha caratterizzato la scelta di effettuare questo viaggio è stato proprio quello di avere un incontro ravvicinato con gli elefanti, animali che mi affascinano enormemente e verso i quali nutro un affetto difficilmente spiegabile.
Questa situazione sicuramente non piacerà agli animalisti, ma è indubbio che in Thailandia gli elefanti siano veri e propri animali da lavoro e quindi per alcuni l’essere utilizzati in contesti turistici li rende probabilmente dei privilegiati in quanto vengono curati con affetto dalle loro guide e, per lo più, coccolati dai turisti con dosi importanti di bananine e carezze. Se poi si volesse eccepire che sono comunque animali che vivono alla catena… questo è vero ed è innegabile.
Io avrò il privilegio di salire sulla schiena di Ui, una “ragazza” ventenne buonissima e socievole, che mi darà modo di capire quanto sia in effetti stretto il rapporto con la propria guida… nessun mezzo di costrizione o atteggiamenti violenti o scorretti vengono utilizzati, solo incitazioni verbali e sollecitazioni alle orecchie (è davvero meraviglioso vederle allargarsi in tutta la loro apertura e sbattere sul corpo per rinfrescarsi!).
La mia Ui, docilissima, scenderà dall’argine del fiume in modo abbastanza dolce (i sobbalzi anche forti sono da preventivare durante questa esperienza) e si avventurerà lungo il greto del fiume aspirando acqua con la proboscide e poi spruzzandosi abbondantemente… ed io con lei! Vedrò che non a tutti gli animali sarà consentito farlo, e mi convinco che il mio rapporto con gli animali è davvero particolare e naturale e di questo deve essersene reso conto anche la mia guida!
Devo dire onestamente che non tutto sarà rose e fiori profumati… infatti il maschio davanti a me si libererà di una notevole quantità di “aria” dal posteriore con un rumore roboante… fortunatamente l’odore non sarà commisurato al rumore, altrimenti sarebbe stato difficile uscirne indenne!
Risaliremo il greto del fiume e ci addentreremo nella foresta di palme da olio, dalle quali verranno tagliati alcuni rami freschi che serviranno a sfamare il nostro gruppo di elefanti, per poi tornare alla base con la possibilità, per 100 thai baht, di coccolare il nostro animale con un cestino di banane.
Ci sarà chi allungherà le bananine con timore e e disagio, io ne approfitterò per accarezzare la proboscide della mia Ui e giocarci un pochino, ritraendo la banana e poi riproponendogliela. Alla fine della merenda seguiranno altre carezze su quella strana pelle coriacea e pelosa ed un bacio tra gli occhi dopo che la guida mi avrà insegnato come salire sulla proboscide e farmi alzare dalla sua forza (e anche questo, me ne rallegro, verrà concesso solo a me!). Un incontro indimenticabile, sarà per sempre la mia Ui!
E’ ora di pranzo quindi… alla prossima puntata per il rafting lungo il fiume Sok!
Manuela Lamanu Manzotti
Grazie Tiziana, è un piacere vedere che le mie emozioni arrivano nitide a chi legge.
Ti auguro una “Ui” lungo il tuo cammino, un bacio!
Lamanu
emozioni pure ed una lacrima
grazie Manu & Ui
mi hai trasmesso emozioni pure !
ale’ mi è partita una lacrima ,grazie Manu