Bentornati al Khao Sok!
Riprendiamo l’escursione al Khao Sok e andiamo a pranzo… ristorante in mezzo ad una foresta di piante di caucciù (dove è in corso la raccolta della resina) rallegrato dalla fioritura di moltissime orchidee dai colori ammalianti… qui anche le orchidee nascono spontanee mentre nei nostri appartamenti troneggiano tristi rametti spogli e sconsolati…
Proseguiamo con il rafting lungo il fiume Sok; avventura realmente affascinante! Per raggiungere la zona di partenza delle canoe dovremo addentrarci in una grotta piuttosto buia che ospita diversi pipistrelli oltre, al suo termine, un tempio buddhista. Questa ansa del fiume è caratterizzata dalla presenza di un numero incredibile di pesci…, stanziali in quanto abituati a ricevere ingenti quantità di mangime dai turisti (prima dell’ingresso della grotta si trovano banchetti che vendono sacchettini di croccantini).
Ad ogni lancio di cibo gli animali si scatenano saltando anche fuori dall’acqua, uno spettacolo per ottenere foto di grande effetto! Io trovo piuttosto divertente immergere la mia go-pro sotto il pelo dell’acqua in mezzo al banco, fiduciosa di ottenere qualche buona ripresa.
Parte poi la navigazione in canoa, affidata all’esperienza dei nostri driver; di lì a poco scoprirò scorci fantastici, visti sino ad ora solo nei documentari televisivi più belli.
Montagne dalle pareti a picco compaiono improvvisamente davanti ai miei occhi, ricoperte da vegetazione selvaggia e incontrollabile, rami e radici aeree da scostare con le mani durante la navigazione, correnti e veloci discese sfiorando massi granitici…
Incontrerò varani (leggero disagio… mi fanno paura da sempre), pitoni avvinghiati a rami sopra la mia testa (il disagio aumenta, ma la go-pro è felice), un meraviglioso grande uccello bianco che si ripassa le piume con il becco e poi spicca il volo (non sono in grado di precisarne la specie, nonostante gli sforzi non sono riuscita ad intendere quanto mi diceva la mia guida…), alcune rane dalle dimensioni importanti, gruppi di farfalle svolazzanti sulla riva somiglianti a nuvole basse, bambini che si tuffano nelle poche zone del fiume in cui l’acqua è alta (siamo nella stagione secca ed il livello delle acque è basso; le zattere di bambù, sicuramente più affascinanti delle canoe, sono ferme sulla riva del fiume), una anziana donna thai è intenta a prendersi il proprio bagno e diversi gruppi di ragazzi riposano lungo la riva dopo un trekking impegnativo.
Un’ora di navigazione e poi si rientra alla base; qualcuno si fermerà per la notte, all’interno del Sok ci sono diverse possibilità di pernottamento sia in tenda che in comodi bungalow che affacciano sul fiume nel quale, al calare della sera, vengono a giocare famiglie di scimmie macaco scendendo dalle rocce calcaree delle montagne. Il rumore del loro rincorrersi, il trillo forte delle cicale e i suoni della foresta all’alba, quando gli animali della giungla si svegliano, rendono questo posto magico e misterioso.
Sulla riva del fiume si può prendere il sole sulle sdraio e in un piccolo chiosco adibito a bar si può sorseggiare un aperitivo al tramonto, rubando qualche strepitoso scatto alle scimmie macaco che scendono a dissetarsi.
E non solo… può capitare che la sera, nella veranda del ristorante affacciato sull’ansa del fiume, mangiando piatti classici della cucina thai e ottime grigliate di carne o pesce per pochissime centinaia di baht, compaia un pitone reticolato che, sceso da un albero, strisci imperturbabile sul parapetto in legno della veranda a pochi centimetri dai commensali!
Anche stavolta ho goduto di paesaggi indimenticabili con scenografie strepitose; al mio rientro avrò centinaia di video e foto da visionare e le batterie di riserva della fotocamera, in queste esperienze intense, mi bastano appena!
Come in altre occasioni, da che ho il privilegio di raccontare dei miei viaggi, ho la certezza di non essere stata in grado di trasmettere con la necessaria efficacia emozioni e sensazioni, per cui mi raccomando… non fatevi mancare questa esperienza, se e quando vi doveste trovare in Thailandia!
“E il senso di pace e di appartenenza primordiale fluiscono dentro, all’ascolto dei suoni della foresta, in rigoroso e rispettoso silenzio.”
Manuela Lamanu Manzotti