Le Langhe, profumo di vini e tartufo!
“Ovetto con tartufo, tagliolini burro e tartufo, straccetti di manzo e tartufo, fonduta di formaggi e tartufo…”. Imitando il mitico Bubba di “Forrest Gump”, durante il viaggio verso le Langhe elenchiamo uno ad uno gli innumerevoli piatti che vorremmo gustare in occasione di questo veloce week end durante il quale ci immergeremo completamente negli straordinari colori, odori e sapori che in autunno dominano la zona.
Le Langhe sono una delle zone più belle del Piemonte, a cavallo tra le province d Cuneo e di Asti, caratterizzata da morbide colline e famosa per il turismo enogastronomico. Una terra in cui la produzione di vini sublimi ha una tradizione antichissima. Barolo, Nebbiolo, Barbaresco, Dolcetto e Barbera sono solo alcuni dei più celebri nettari prodotti qui.
Colline e vigneti si alternano a castelli e borghi storici: questo è il paesaggio che si propone allo sguardo dei visitatori che visitano per la prima volta le Langhe.
La zona offre un susseguirsi di panorami spettacolari. Già solo attraversando la Strada romantica, un percorso di undici tappe che si snoda su 100 chilometri, si può assaporare la varietà di questi luoghi nella loro totalità. Ci si imbatte nei profili scoscesi delle Rocche del Roero, nelle colline della Langa del Barolo e del Barbaresco e nei loro vigneti, fino agli scenari dell’Alta Langa, dove domina il verde rigoglioso dei boschi. Chi lo desidera può fermarsi a visitare qualche cantina, alcune delle quali anche belle e di design, e degustare i prodotti locali… con il verosimile rischio di riempire il baule di preziose bottiglie.
Le colline a sud di Alba disegnano un percorso di salite, discese e pendii, da percorrere in auto o a cavallo della motocicletta (per chi può…), che racchiudono i vigneti più preziosi del Piemonte. In pochi chilometri s’incontrano tutte le borgate più famose della zona, dalla stessa Barolo a La Morra, da Monforte a Serralunga d’Alba, fino ad arrivare a Barbaresco, in un succedersi di antichi manieri e di torri immersi nelle infinite distese di vigneti.
Le Langhe un tempo erano molto contese, frazionate in tanti piccoli feudi in lotta tra loro, fazioni che hanno lasciato in eredità un gran numero di castelli medievali, di torrioni e di piccoli forti che punteggiano paesi e città.
I castelli medievali che sorgono nella zona rappresentano uno degli elementi caratterizzanti e peculiari del paesaggio. Tutti affascinanti, tutti ricchissimi di atmosfere forti e penetranti, tutti varrebbero il tempo il una visita… tra i più belli il Castello di Barolo, che ospita il Museo del vino, un interessante museo interattivo, il Castello di Covone, il Castello di Grinzane Cavour, Castello di Costigliole d’Asti… e certamente cadrò in errore non citandone molti altri di eguale livello.
Negli ultimi tempi è stata avanzata la proposta di candidare il territorio delle Langhe, insieme a quello di Monferrato e Roero, nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.
Come dicevo, impossibile pensare alle Langhe senza associarle alla gastronomia. Il territorio è tutto un susseguirsi di vigneti: i vini sono tra i prodotti tipici locali e già i nomi delle località profumano di vino… Barolo, Barbaresco, Roero. Ma i prodotti tipici sono anche il tartufo, i salumi, i formaggi e le carni. Celebre e preziosissimo il tartufo bianco di Alba, per il quale ogni anno si tiene un’importante fiera che richiama numerosissimi visitatori, anche oltre i confini nazionali, proprio ad Alba. Quest’anno si tiene l’83esima edizione della Fiera Internazionale dedicata a questo straordinario prodotto, attiva sino al 17 novembre; proprio grazie ai suoi prodotti tutta la zona è diventata meta di turismo enogastronomico.
E per questo è perfettamente attrezzata, grazie a tantissime strutture agrituristiche con piccole ma prestigiose cantine vinicole, locande caratteristiche con deliziose sistemazioni per il pernotto, bed&breakfast di ogni livello, trattorie e ristoranti di eccellenza.
Qui davvero non c’è modo di rimanere insoddisfatti, il benessere psicofisico (e aggiungo alimentare…) ti pervade immediatamente!
Oggi, dopo aver visitato l’affascinante Castello di Pruneto, ci regaleremo un pranzo indimenticabile completamente a base di Tartufo e straordinaria carne piemontese, accompagnato da una preziosa bottiglia di Dolcetto e, prima di rientrare verso casa, raggiungeremo la Cappella di Sol LeWitt di cui abbiamo sentito parlare in diverse occasioni ma che non abbiamo mai visto.
In località Brunate, presso La Morra, si trova la cappella della Madonna delle Grazie (ora chiamata anche cappella del Barolo). La piccola chiesa, mai consacrata, venne costruita nel 1914 per volontà di un facoltoso contadino della famosa famiglia Ceretto, con l’intento di radunare la gente che lavorava nelle vigne circostanti in caso di forti temporali o violente grandinate. Negli anni novanta la costruzione venne restaurata con gli interventi di David Tremlett, artista inglese che si occupò delle decorazioni interne e dell’americano Sol Lewitt, che dotò l’esterno della cappella di un’accesa e quantomai bizzarra policromia, affrescandola con le sue celebri geometrie minimaliste; ora è diventata sede di eventi culturali e rassegne anche grazie al suo innegabile richiamo.
Immersa nel verde, circondata da un profilo collinare straordinario, merita sicuramente una visita sia che siate amanti dell’arte moderna, delle passeggiate nella natura o solo di quei paesaggi che non si possono non fotografare…
Manuela Lamanu Manzotti