Borneo – Isola di Mataking: una natura tropicale incontaminata.
Pulau Mataking, così viene chiamata nella lingua locale la piccola isola di Mataking.
Situata nel Borneo Orientale nella regione del Sabah, si affaccia sul Mar di Celebes e fa parte – insieme alle isole di Sipadan, Kapalai, Mabul e Pom Pom delle quali vi racconteremo nei prossimi resoconti di viaggio – del Parco Marino di Semporna.
Volo via Kota Kinabalu fino a Tawau, capitale del Sabah, e via verso il porto di Semporna dal quale leviamo l’ancora alla volta di Mataking…ecco che dopo 40 minuti di navigazione arriviamo in un piccolo Eden di meraviglie naturali…un mare dai colori cangianti, sabbia bianchissima e una vegetazione equatoriale rigogliosa sono la scenografia di un luogo che conserva ancora intatto lo charme di una località poco frequentata o quantomeno non ancora raggiunta dal turismo di massa.
Questa parte dell’Asia, che richiama alla mente le epopee di Sandokan e gli altri personaggi salgariani, è capace di trasmettere ai viaggiatori che decidono di raggiungerla una sensazione di pace e serenità.
E’ la meta ideale per chi è alla ricerca di un mondo incontaminato, inviolato, lontano dal caos e dalla confusione che la vita di tutti i giorni spesso impone; offre l’occasione di concedersi una vacanza all’insegna del relax, delle immersioni e del contatto con la natura….non sarà difficile perdere la cognizione del tempo e sentirsi in piena riconciliazione con tutto il creato.
Mataking è una piccola gemma incastonata nel mare la cui estensione è di soli 40 acri, la si può quindi percorrere interamente con una passeggiata di circa 1 ora; è composta in realtà da due piccole isole unite da un lingua di sabbia che affiora durante la bassa marea; Mataking Kecil – questo è il nome della piccola isoletta satellite – completamente disabitata, è il luogo prescelto dalle tartarughe che proprio su queste candide spiagge vengono a deporre le loro uova.
Viste le sue dimensioni Mataking ospita un unico resort, il The Reef Dive Resort immerso in una vera e propria oasi tropicale, con la quale si fonde perfettamente: offre sistemazioni semplici, accoglienti ma molto curate nei dettagli.
Gli chalet e il patio con vista mare sono realizzati tutti rigorosamente in legno locale…camminare scalzi è quasi d’obbligo ma è anche un vero piacere, il senso di libertà dei piedi nudi è bellissimo!
In occasione dell’apertura del resort la grande passione per la subacquea – che ormai da anni mi fa girovagare per il mondo alla ricerca di emozioni e scoperte sempre nuove – mi ha spinto ha decidere di prolungare la mia permanenza sull’isola oltre quanto avevo previsto…ho trascorso infatti un’intera stagione a Mataking durante la quale ho accompagnato molti altri sub come guida.
L’isola, come dicevamo, è una destinazione importantissima per chi pratica la subacquea in quanto consente di entrare in contatto con la straordinaria bio-diversità dell’Indopacifico e i suoi splendidi fondali, molto cari anche al grande oceanogfrafo Jacques-Yves Cousteau che dopo le prime immersioni in queste acque disse “we have found an untouched piece of art.”
A differenza della vicina e turisticamente più conosciuta Sipadan i fondali di Mataking non sono molto profondi e non hanno dei veri e propri muri verticali, ma sono estremamente colorati e ricchi di coralli, alcionari e gorgonie di ogni specie.
I punti di immersione raggiungibili in barca sono davvero tantissimi e i siti hanno strutture e caratteristiche diverse: reef, pinnacoli e guglie dove si possono ammirare forme di vita difficilmente visibili altrove come i mandarin fish, esclusivi esemplari di cavallucci marini, jaw fish e i favolosi frog fish.
Uno degli incontri più simpatici è stato proprio con questi ultimi animali: l’aspetto un po’ goffo e disarmonico nasconde in realtà una creatura dal carattere molto estroverso, estremamente disponibile alla fotografia anche grazie al fatto che è sovente fermo o comunque si muove con un andamento lento e calmo.
Le calde acque tropicali hanno una temperatura costante durante tutto l’anno che varia tra i 25°/29°, quindi una muta da 3 mm è perfetta; anche la limpidezza e la trasparenza sono un punto a favore delle acque di Mataking: la visibilità infatti è molto buona e oscilla tra i 10 e i 20 metri.
La vita dei fondali è sorprendentemente rigogliosa, la concentrazione di coralli madreporari e soft corals, le loro dimensioni e i loro colori sono qualcosa di veramente unico.
Quello che vediamo, una volta immersi, va al di là delle nostre più rosee previsioni.
E’ come trovarsi in fondali vergini, incorrotti anche grazie alla grande attenzione al ripopolamento e alla salvaguardia che viene loro riservata.
Il viaggio a Mataking è stato speciale sotto tutti i punti di vista: oltre alle meraviglie sottomarine, ci ha riempito il cuore dal punto di vista umano; qui la gente è molto ospitale, accogliente e affabile ed è sempre pronta a regalarti un sorriso o una piccola conchiglia in cambio di un biscotto da offrire ai loro bambini.
Da non sottovalutare sono gli spunti antropologici che un viaggio a Mataking offre: imperdibile è la visita ad una “long house”, la tipica abitazione del popolo nativo, o l’incontro con i Gipsy, pescatori nomadi che a bordo di piccolissime imbarcazioni girano di isola in isola fermandosi a pescare.
Scenari incantevoli, un caleidoscopio di vita e colori…un viaggio che conduce alla scoperta di una delle ultime meraviglie del mondo.
Per approfondire…guide turistiche e libri
Malaysia, Singapore e Brunei (Guide EDT/Lonely Planet)
Autori: Salaris Valeria; Brodasca Valentina; De Santis Henry
Editore: Ananke (collana Continente blu)