Nuotare con i maiali alle isole Bahamas… è possibile! Andiamo ad Exuma, sulla piccola isola disabitata di Big Mayor Cay

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Pensando alle Bahamas tutti, io compresa, immaginiamo subito arcipelaghi più o meno grandi di isole incantevoli con spiagge abbaglianti, sole tutto l’anno e ritmi caraibici a far da colonna sonora. Ed è assolutamente giusto. Se poi pensiamo agli animali, sono certa che tutti focalizzeremo immediatamente lo squalo, in diverse specie, re incontrastato delle acque che lambiscono le isole che appaiono come piccole perle. E anche questo è giusto ma non assoluto, in quanto dobbiamo includere anche i maiali!

Non scherzo, avete capito benissimo… da qualche tempo girano, non solo nel web, foto e servizi di allegri maialini che vivono in tutta tranquillità sullle spiagge di un’isola dell’arcipelago di Exuma, amatissimi e ormai viziatissimi dai turisti che si spingono fino a Big Mayor Cay, sul lato costiero colonizzato dai suini comunemente noto come Pig Island o Pig Beach.

Diciamolo subito: l’arcipelago di Exuma, che ha fatto da teatro alle riprese di ben due film di 007, Thunderball e Mai dire mai, costituito da 365 isole e isolotti incastonati come gemme preziose in oltre 190 chilometri di oceano dalle tonalità scintillanti del verde smeraldo, vale il viaggio al di là di questa curiosità che resta, comunque, talmente incredibile e divertente da motivare ulteriormente una vacanza verso le Bahamas!

Infatti la sabbia candida delle spiagge deserte, in netto contrasto cromatico con le profonde tonalità acquamarina e giada dell’acqua, oltre alla amichevole ed estroversa accoglienza dei suoi abitanti, sempre entusiasti di soddisfare i visitatori, fanno di questo arcipelago uno dei più belli delle Isole Bahamas.

Bahamas-Exuma-isola-maiali-racconti-di-viaggio-5L’arcipelago delle Bahamas di Exuma fa parte delle cosiddette “out islands”, isole dedite ad una vita semplice, con poco turismo, lontane anni luce dal lusso e dalla mondanità di Nassau; adatta a chi cerca una vacanza di puro relax, all’insegna della vita di mare e della semplicità… infatti difficilmente troverete divertimenti serali, qualche buon ristorante ma nulla di più.

Quasi tutta la popolazione di Exuma vive di pesca o coltivazione. Oltre a raccolti di cipolle, pomodori, piselli tropicali gialli, guava, papaia e mango, sull’isola di Great Exuma crescono ancora piante di cotone selvatico, che testimoniano l’importanza che questo prodotto ha rivestito nella storia dell’isola.

Per il viaggiatore, l’attività principale ad Exuma è quella di prendere la macchina a noleggio (o ancor meglio la barca) ed iniziare a girare per le meravigliose spiagge. Esse si trovano tutte sul versante est dell’isola, quello atlantico, sono per la maggior parte selvagge e con sabbia bianchissima. La vegetazione è molto scarsa e c’è poca ombra dappertutto ma nonostante questo è abbastanza facile “appropriarsi” dell’ombra degli sporadici alberelli per avere un po’ di riparo, dato che le spiagge sono quasi sempre completamente deserte.

Partendo da Exuma e procedendo in auto verso sud da GeorgeTown (la capitale), si raggiunge Little Exuma, l’isoletta più piccola collegata da un ponte e da qui, 3 km circa dopo l’abitato di Forbes Hill, girando a sinistra in uno degli sterrati, si arriva alla fantastica Tropic of Cancer beach.

La spiaggia prende il nome dal fatto che su di essa passa il Tropico del Cancro, segnalato con tanto di esatta latitudine e longitudine sul pavimento del capanno di legno che si trova con la sua scaletta all’ingresso principale della spiaggia. Il mare è turchese e leggermente mosso, e le piccole dune bianche invitano ad una passeggiata soprattutto in orario serale, quando le ombre s’allungano ed il caldo è maggiormente sopportabile.

Bahamas-Exuma-isola-maiali-racconti-di-viaggio-2A nord di GeorgeTown invece, percorrendo la strada principale s’incontrano altre baie, una più bella dell’altra, a cominciare dalla bellissima Emerald Bay, sulla quale sorge il lussuoso Four Seasons Resort; la spiaggia non è interamente privata e si può quindi accedere con la propria auto nel punto in cui s’incontra il cartello “beach access”, ha acque calme e limpide in cui nuotare magnificamente.

Dopo Emerald Bay il litorale è unico susseguirsi di spiagge bianche deserte, con ville private sparse qua e là, ed in genere non s’incontra quasi anima viva per strada!

Il motto dell’isola? “Il lavoro è per coloro che non sanno pescare”… e come dargli torto? Qui la pesca è più divertimento che lavoro!

Ma torniamo ai nostri maialini, argomento principale di questo articolo.

Chi approda sulla loro isola stenta a credere ai propri occhi, ma la spiaggia è disseminata di maialini che prendono il sole, mentre altri nuotano tra le acque placide del Mar dei Caraibi, e accolgono festosi le imbarcazioni dei turisti.

La maggior parte di loro non conosce il fango, nel quale questa specie animale adora rotolarsi, e forse non farebbero a cambio con la sabbia bianca e le acque cristalline che rendono la loro vita una vacanza più che esclusiva!

Bahamas-Exuma-isola-maiali-racconti-di-viaggio-3Questa isola è disabitata dagli esseri umani, conta qualche decina di suini, snelli e tonici, qualche capra e pochi gatti randagi. Un paradiso sperduto tra acque cristalline, la cui tranquillità viene interrotta ogni tanto dall’arrivo di barche con turisti, a cui i maialini nuotano incontro felici perché hanno imparato che da esse arriva cibo e, fortunatamente, non conoscono il rischio di diventare essi stressi cibo per i turisti!

Ma come hanno fatto dei maiali a finire su un’isola deserta? Si pensa che i primi porcellini siano stati lasciati sull’isola come ‘”provvista” dai marinai per quando la nave avrebbe fatto ritorno, e invece i navigatori non sarebbero mai tornati, abbandonando i suini al loro felice destino. Altra versione della storia, li vuole superstiti di un naufragio, unici passeggeri di una nave affondata in grado di nuotare fino all’isola. Fatto sta che i maialini arrivati in questo piccolo paradiso terrestre hanno presto imparato a nutrirsi di arbusti e radici locali, ma soprattutto degli avanzi gettati dalle navi, e ora vanno direttamente a richiedere il ‘pedaggio’ in cibo alle barche che arrivano, lasciando esterrefatti i turisti che ripagano il comitato di benvenuto con bocconi di ogni genere.

I beati maialini sono stati “scoperti” poco tempo fa, infatti è da pochi anni che si è venuti a conoscenza dell’isolotto colonizzato dai suini: la zona fu esplorata nel 2003 da Eric Cheng, un fotografo professionista e Jim Abernety, suo compagno di avventure, dopo aver sentito parlare di questa strana isola dove c’erano maialini a cui piaceva nuotare.

Bahamas-Exuma-isola-maiali-racconti-di-viaggio-4Che ciò sia stata una fortuna o meno per i piccoli abitanti dell’isola non vogliamo giudicarlo, con l’intima speranza che vengano sempre tutelati e non troppo strumentalizzati. Al momento, certamente, ci piace immaginarli padroni di un luogo paradisiaco, lontani mille miglia dalle brutture che le notizie degli ultimi tempi relativi al loro allevamento intensivo in nazioni “civilizzate” ci hanno portato a conoscenza.

Quindi bella vita maialini, una volta tanto “vivere come un maiale” è invidiabile!

Manuela Lamanu Manzotti

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