Immersioni in muta d’acciaio a Grand Bahama!
Ed eccoci, come preannunciato, alla terza parte del racconto del nostro recente viaggio alle Bahamas e, più precisamente, a Grand Bahama.
La scelta di questa isola è stata motivata da quanto avevamo avuto modo di leggere sui centri più abitati, Freeport (che scopriremo essere stata piuttosto trascurata negli ultimi anni, a differenza del centro storico dove invece i palazzi istituzionali di pregio architettonico sono ben tenuti e risulta piacevole una visita) e Lukayan (Port Lukayan marketplace si rivelerà ben tenuto e vivace con bei negozi anche per uno shopping di alto livello, musica, colori e alberghi di notevoli dimensioni), sulle caratteristiche delle immersioni che l’isola offre (non solo squali ma anche uno dei sistemi di grotte sottomarine più grandi del mondo) e, sopratutto, la quantità di commenti positivi sul diving gestito da Bernardo Bottai presso il Viva Bahamas.
Furono gli spagnoli a dare all’isola il nome di Gran Bajamar, che significa “grandi secche”, dal quale è derivato il nome definitivo delle isole Bahamas. L’esistenza di Grand Bahama per quasi due secoli fu in gran parte governata dalla natura di queste “grandi secche”, la barriera corallina che circonda l’isola, considerata pericolosa e che allontanava l’interesse dei proprietari spagnoli (che in gran parte l’abbandonarono a parte poco frequenti soste delle navi per rifornimenti), mentre attraeva i pirati, che spingevano le navi sui coralli per farle arenare e saccheggiarle.
Qualche parola ed una veloce descrizione di Grand Bahamas: tre parchi nazionali (il Peterson Cay Natural Park; il Lucayan National Park che vanta la più lunga distesa di grotte marine del mondo, con oltre 7 chilometri di caverne e tunnel sottomarini; il Rand Memorial Nature Centre situato nel cuore di Freeport, abitato da una colonia di Flamingo Rosa), spiagge bianchissime infinite, acque trasparenti color smeraldo, un’incantevole vita marina con strutture ultra-moderne e il calore delle Out Island… foreste incontaminate di pini, tranquilli villaggi, splendide costruzioni di stile hollywoodiano, crociere sui catamarani al tramonto o immersioni circondati da squali grigi: sono tutte emozioni che si possono vivere a Grand Bahama Island, quotidianamente. I centri più frequentati per le vacanze, Freeport e Lucaya, sono caratterizzati da tre ampi viali costeggiati da alberi, eleganti resort, shopping di livello internazionale, fantastiche spiagge e una moltitudine di attività per tutti i gusti.
Grand Bahamas, per importanza seconda isola dell’arcipelago delle Bahamas dopo New Providence, negli anni ’50 era semideserta, poi si è aperta al turismo, soprattutto a quello americano distando appena 60 chilometri dalla Florida.
Come detto arriveremo al Viva Wyndham, un lodge semplice dove è necessario abbassare le aspettative ma tuttavia più che accettabile, e conosceremo Bernardo e Alice, la moglie; un toscano ed una veronese (scopriremo poi tutta matta, a conferma del detto) socievoli ed accoglienti, simpatici e professionalmente preparatissimi insieme ai preziosi collaboratori Sean e Miguel.
Con loro è stato estremamente semplice stringere un buon rapporto di amicizia e siamo stati letteralmente viziati, accompagnati ovunque, in mare per indimenticabili immersioni in acque dalla visibilità ottima caratterizzate dalla massiccia presenza di squali grigi caraibici, e sulla terra coinvolgendoci in simpatiche serate in stile bahamiano dove abbiamo potuto gustare le tipiche specialità, in primis il Conch (da noi conosciuto come strombo o chiocciola di mare, è un delizioso mollusco marino ricchissimo di proteine e rinomato per il suo valore terapeutico, che sull’isola viene cucinato principalmente in insalata o, irresistibile, in frittura), poi a fare quattro salti nelle discoteche dei locali, con grande divertimento.
Tornando a Bernardo, oltre ad essere un ottimo istruttore subacqueo e manager del diving, è un giustamente orgoglioso allievo della famosissima Cristina Zenato, regina degli squali con i quali, negli anni, ha costruito un vero rapporto di mutualità…
Questo in netto contrasto con chi vorrebbe relegare la tecnica della immobilità tonica (ne parleremo meglio tra poco) in un mero spettacolo pseudo circense ad uso di sprovveduti turisti che poi si riterranno capaci replicare le gesta, con esiti drammatici.
Mutualità, dicevamo, perchè grazie a questa tecnica Cristina riesce ad ammansire e “addormentare” gli squali per poi intervenire su di loro asportando i grossi ami da pesca infilati nella loro bocca, che molto spesso minano la loro stessa sopravvivenza, e i suoi corsi sono finalizzati proprio all’educazione dei subacquei alla rimozione dei ganci dalla bocca di queste creature, splendide e gentili con gli appetiti voraci.
Grazie a lei, quindi, Bernardo ha potuto apprendere e applicare la tecnica della “immobilità tonica” sugli squali, che consiste nel rilassare e far entrare in “trance” uno squalo massaggiando gli organi di senso che questi animali hanno intorno alla bocca e al naso; gli animali, quindi, entrano in una sorta di tranquilla ‘ipnosi’ mantenendo la tonicità del proprio corpo, dimostrata dal fatto che gli sarà possibile riposare in perfetta verticale appoggiato al palmo della mano del sub. Il risveglio da questo sonno è sempre tranquillo e senza alcun trauma, per nulla invasivo o dannoso alla sua salute e alle sue abitudini di vita.
Abbiamo potuto visionare il filmato del suo corso e apprezzare in prima persona la delicatezza delle loro azioni, la reale fusione tra “il sentire” di Cristina e Bernardo e quello degli animali, la mitezza degli animali durante le azioni tanto da farle, erroneamente, sembrare semplici e naturali. L’attenzione deve essere altissima, nulla viene fatto a caso o improvvisato e, lo sottolineiamo, non è per tutti. Bernardo ha dimostrato di essere speciale, ed ora vestirà la sua muta d’acciaio protettiva nei suoi prossimi incontri con i meravigliosi grigi caraibici.
E’ stato quindi naturale darci un appuntamento al più presto per vivere insieme questa esperienza per cui… see you soon, Bernardo!
Manuela Lamanu Manzotti
foto da Grand Bahama
guarda il video del corso di Bernardo
Manuela,
grazie per le belle parole, sono contenta che tu abbia avuto l’opportunita’ di vedere il mio lavoro (anche se solo su video). Spero che la prossima volta mi farai sapere, sarebbe un mio grande piacere portarti a vedere gli squali
(I miei bimbi)
Cristina
Grazie Cristina! E’ stato un piacere scrivere questo articolo, e mi auguro di poter un giorno scendere in acqua con te per vederti al “lavoro” con i tuoi bimbi che, con molta umiltà e rispetto, ho sempre considerato amici ed ho cercato di vedere sempre più da vicino nelle mie immersioni… continua con la stessa passione che, credimi, arriva nettamente a tutti noi che ti seguiamo!
A presto!