Expo 2015 Milano, un viaggio multisensoriale all’interno dei nuovi clusters!

Expo-2015-milano-logo-racconti-di-viaggioPur tra mille problematiche, pesantissime contestazioni e innegabili ritardi ha preso il via Expo 2015 a Milano, manifestazione che sta registrando, come da previsioni, ottimi risultato in termini di numero di ingressi e gradimento.

Una novità di questa manifestazione, sulla quale vorremmo soffermarci, è la realizzazione di 9 clusters (si può tradurre in “grappoli”), padiglioni tematici collettivi dedicati a Paesi che hanno in comune una caratteristica agricola o geografica, e che sviluppano in un unico spazio espositivo, seppur autonomamente, un tema comune.

I padiglioni Cluster costituiscono una valida alternativa alla formula dei Joint Pavilion delle passate Expo, aree marginali in cui erano raccolti i paesi che per scelta o disponibilità di risorse non costruivano un proprio padiglione.

I temi selezionati per i nove cluster sono pensati anche per essere espansi ad ulteriori padiglioni nazionali, creando veri e propri percorsi tematici.

Dei nove padiglioni, tre sono riferiti a identità tematiche ambientali – Bio-Mediterraneo, Zone Aride, Isole – e situati vicini al Parco della Biodiversità; gli altri sei sono distribuiti lungo l’asse longitudinale del sito e dedicati alle filiere alimentari – frutta e legumi, spezie, cereali e tuberi, caffè, cacao, riso… ma passiamo a conoscerli, uno per uno!

miilano-expo-2015-cluster-bio-mediterraneo-racconti-di-viaggioBio Mediterrraneo: è il più grande dei 9 “grappoli” con 7.304 metri quadrati di superficie e si trova di fronte al Padiglione Italia. Il pavimento della zona comune, che occupa 4.350 metri quadrati, riprende tutte le sfumature del colore del mare, con una piazza semicoperta. Ospita in tutto 10 Paesi: San Marino, Algeria, Albania, Egitto, Grecia, Malta, Libano, Montenegro, Serbia e Tunisia. Nel cluster del Bio-Mediterraneo ogni Paese nel proprio spazio interpreta la tradizione mediterranea con un “suo” tema.

L’elemento caratterizzate del cluster del Bio-Mediterraneo sono i prodotti e le colture del grano, olio e vino che accomunano tutti Paesi del bacino. Protagonista del cluster è la nostra dieta mediterranea, dal 2010 patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco. Dal 14 al 20 settembre a Expo sarà celebrata proprio la settimana della dieta mediterranea. Altro alimento simbolo è l’olio extravergine di oliva, perché l’ulivo è anche frutto della contaminazione tra i popoli che si sono avvicendati nei secoli nel Mediterraneo.  Per tutta la manifestazione saranno presenti produttori di vino e olio, personaggi di cultura e arte, sportivi, scienziati, equipaggi di pescherecci per raccontare al mondo il Mediterraneo, la cultura e i suoi prodotti.

Cacao e cioccolato: 3.546 metri per 6 Paesi, Camerun, Costa d’Avorio, Cuba, Gabon, Ghana e Sao Tomè e Principe. Da millenni i Paesi delle aree tropicali e subtropicali considerano il cacao simbolo di vita, fertilità e energia. A Expo 2015 saranno loro, i sei principali Paesi produttori a raccontare come un piccolo frutto, quello della fava di cacao, si trasformi in cioccolato. Il cluster si ispira alle piantagioni e si sviluppa in sei pareti che corrispondono alla “facciata” di ciascun Paese con pannelli realizzati in tessuto leggero e chiaro e rivestimenti interni in vista. Una metafora della necessità di proteggere un prodotto prezioso. L’atmosfera, quella di una foresta tropicale in cui la luce del sole penetra a fatica.

expo-2015-milano-albero-della-vita-racconti-di-viaggioQui ogni Paese declina il cioccolato con un tema specifico. Il Camerun racconta le opportunità che si accompagnano alla sfida di un’alimentazione sana, la Costa d’Avorio focalizza l’attenzione sulla sostenibilità della produzione, Cuba sulla ricerca per la produzione di ibridi resistenti alle epidemie.

Il Ghana affronta il tema dei benefici del cacao, mentre il Gabon propone i metodi di trasformazione e il legame con la cucina tradizionale. Infine Sao Tomè e Principe, piccolo Paese insulare a largo della costa africana occidentale, racconta un progetto pilota che concilia biodiversità e sfruttamento del cacao, garantendo una migliore qualità di vita alla popolazione con processi produttivi responsabili.

Eurochocolate coordina il cluster e nel suo interno un teatro ospita ogni giorno show, dimostrazioni culinarie con i maestri cioccolatieri ed eventi per “raccontare” cacao e cioccolato. Sette format per un totale di 2 mila eventi, in cui sono state coinvolte oltre 150 realtà produttive del cioccolato. Completano il cluster gli street stand, 12 strutture destinate alla vendita e alla degustazione di prodotti a base di cioccolato oltre alla ‘Fabbrica del cioccolato’, dedicata alla scoperta delle fasi che scandiscono la lavorazione, e infine un Chocostore per raccontare il rapporto tra cioccolato e design.

Ve lo immaginate il profumo?

Cereali e tuberi: 3.820 metri per 7 Paesi, Bolivia, Congo, Haiti, Mozambico, Togo, Zimbabwe, Venezuela. Una valle di cereali per simboleggiare le coltivazioni, un grande forno per raccontare la trasformazione e il consumo: è il percorso che si snoda nel cluster Cereali e tuberi. Ognuno dei 6 Paesi presenti nel cluster racconterà i metodi di coltivazione tipici del territorio, oppure un prodotto simbolo. Per esempio, la Bolivia dedica il proprio padiglione alla quinoa. All’interno dello spazio c’è un grande cilindro di plexiglas alto 5 metri che riempito di cereali è una vera e proopria un’opera d’arte.

Nello spazio comune ad accogliere il visitatore ci sono grandi vasi con le coltivazioni di cereali. Al centro del percorso, all’interno di una struttura di vetro, il forno sforna tutto il giorno pane tipico dei Paesi e altre specialità. I

Anche in questo caso, non occorre dirlo, sarà il “naso” a guidarvi nella visita!

milano-expo-2015-cluster-riso-racconti-di-viaggioRiso: 3.546 metri per ospitare 6 realtà. La copertura delle facciate è a specchi, che riflettono grandi vasche con vere piantine, in modo da dare l’effetto di una grande risaia. Presenti Laos, Bangladesh, Cambogia, Myanmar, Sierra Leone e con la Amity University che ha curato il “Basmati” Pavilion.

L’atmosfera della campagna, con i colori e i profumi provenienti dal mondo agreste, accoglie il visitatore all’interno del Cluster del Riso con un paesaggio che ricorda una immensa risaia. Come l’acqua nelle risaie nasconde e al contempo svela e dà vita, anche il Cluster nasconde dati e curiosità che si svelano, passo dopo passo, al visitatore. Nutriente ed economico, il riso è stato uno dei primi cereali coltivati dall’uomo oltre diecimila anni fa, partendo da una specie spontanea cinese.

Dalle valli della Cina il riso si è diffuso in tutto il mondo: conoscerne il passato e la miriade di varietà è fondamentale per apprezzarne il contributo all’arricchimento della biodiversità. All’interno di un percorso tematico, quindi, il visitatore può attraversare le tappe della storia del riso intrecciando i racconti provenienti dai diversi Paesi e approfondendo le innovazioni introdotte nel corso del tempo.

Isole, mare e cibo: 2.535 metri quadrati per ospitare 14 realtà in due edifici. Nel primo Capo Verde, Comore, Guinea Bissau, Madagascar e Maldive; nel secondo Barbados, Dominica, Belize, Suriname, Saint Lucia, St. Vincent e Grenadine, Guyana, Grenada e l’organizzazione che li riunisce, la Comunità caraibica.

Una grande copertura in bambù sovrasta e unisce i due padiglioni che ospitano i Paesi partecipanti accogliendo i visitatori in un ambiente unico per colori e atmosfera. Frasi celebri costellano le pareti esterne dei padiglioni evocando suggestioni di isole, mari, viaggi. Al termine del percorso il visitatore si trova davanti all’area ristorativa e all’area eventi, un cubo in cui vengono proiettate immagini sottomarine: l’impressione è quella di essere realmente in acqua, di godere di un’esperienza sensoriale piena, di percepire la bellezza misteriosa delle isole e di essere a contatto con la loro affascinante quanto fragile biodiversità.

Ve lo dice una appassionata subacquea… è meraviglioso!

Zone aride: 4.030 metri quadrati per 8 Paesi, Eritrea, Gibuti, Palestina, Giordania, Mali, Mauritania, Senegal e Somalia. La struttura pensata per ricreare l’idea del deserto, con pedane mobili e un mercato dei datteri. Quando il visitatore entra nel cluster incontra un’oasi con una fontana d’acqua nello spazio comune. In quest’area può assistere a eventi e performance volti ad approfondire la conoscenza delle caratteristiche dellezone aride, le loro problematiche e le loro risorse. Il concetto di aridità fa immediatamente pensare alla mancanza di acqua, a zone desertiche in cui la vita fa fatica ad insediarsi, a prosperare ed evolvere.

All’estremità del Cluster si trova il mercato, dove è possibile acquistare e gustare i frutti che incredibilmente queste terre riescono a produrre e che possono essere considerati gioielli preziosi!

EXPO-Milano-2015-caffè-cluster-racconti-di-viaggioCaffè: 4.427 metri per 9 Paesi, Burundi, El Salvador, Kenya, Ruanda, Uganda, Yemen, Etiopia, Guatemala e Repubblica Dominicana. Le immense piantagioni di caffè distese all’ombra delle foreste tropicali in Africa e in America Centrale hanno ispirato il progetto del Cluster del Caffè. L’architettura degli spazi richiama infatti i rami più alti degli alberi all’ombra dei quali crescono le piante di caffè, mentre i padiglioni sono una metafora dei loro tronchi.

I toni caldi e i colori naturali che caratterizzano l’ambiente cambiano in base alla luce che filtra dall’esterno attraverso la copertura, influendo sulla percezione dello spazio e dando al visitatore l’illusione di trovarsi proprio in una foresta.

Il padiglione racconta il passato, il presente e il futuro del caffè nelle sue tre dimensioni: il prodotto e il suo percorso dal chicco alla tazzina; la creatività, l’arte e la cultura che si sviluppano attorno alla tazzina di caffè; le storie e le tradizioni dei Paesi coltivatori e di quelli consumatori.

Frutta e legumi: Il padiglione della Frutta occupa 3.705 metri e ospita 8 Paesi: Benin, Gambia, Guinea, Guinea equatoriale, Kyrgyzstan, Repubblica Democratica del Congo, Uzbekistan e Zambia. Piccole e grandi piante da frutto che diffondono il loro profumo e invogliano il visitatore a scoprirne l’origine, la storia e le leggende costellano il Cluster Frutta e Legumi.

Gli spazi, i prodotti dei Paesi e le strutture architettoniche creano passaggi e giochi di luce e ombra dando al visitatore la sensazione di trovarsi in un bosco coltivato molto coinvolgente.

Grazie ai clusters potremo quindi godere di un vero e proprio viaggio multisensoriale all’interno di Expo 2015!

Manuela Lamanu Manzotti

 

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