Weekend lungo nella città rossa
In attesa della partenza per la Costa Rica, suggeriamo di spezzare la fame con un assaggio lungo un weekend di questo Nord Africa che unisce il vantaggio della vicinanza (volo Bergamo- Marrakesh 3 ore e 40 minuti) a quello dell’economicità (il medesimo volo può aggirarsi sugli 80 euro a persona A/R, inoltre il costo della vita è basso, come testimonia il cambio monetario con 1 euro pari a circa 12 dirham), senza contare che il periodo fine settembre -metà novembre è ottimo dal punto di vista climatico in quanto caratterizzato da temperature meno torride durante il giorno (attenzione però agli sbalzi termici notte-giorno e mettete in conto la possibilità di uno spruzzo di pioggia).
Punto primo verificate di conoscere le parole chiave, altrimenti la destinazione non aprirà le sue porte: Medina, suq, riad e via dicendo non sono gruppi di lettere orfane nel gioco dello Scarabeo, ma parole di senso tanto compiuto che conoscerle è essenziale per orientarsi in questo nuovo mondo per cui, se non vi suonano famigliari, sbirciate il glossario essenziale al termine del post.
Ma veniamo a noi: Marrakesh.
Chiamata città rossa per l’utilizzo della terra nella costruzione di mura e case, è anche città dell’incontro tra realtà che nel nostro immaginario tendono ad essere tanto distinte da risultare contrapposte: dalla banalità delle auto in circolazione con modelli che per noi appartengono al secolo scorso e altri di gusto modernissimo, alla divisione tra città nuova a ovest e città vecchia (la Medina) a est- che è anche coesistenza della modernità con la tradizione, luogo in cui la lingua ufficiale è l’arabo, ma quasi tutta la popolazione parla in francese (ricordo della colonizzazione), città in cui l’uomo del cosiddetto Occidente entra in contatto con la cultura araba, emblema dell’esotico. Ed è questa miscela che si deve cercare di assaporare, mettendo da parte l’idea della visita della città seguendo una rigida scaletta di cose da vedere.
Quindi cosa fare? Come conoscere questo mondo? Scegliete di dormire in un riad, anziché in un albergo, e camminate per ogni angolo della Medina seguendo la direzione che preferite e fermandovi nei luoghi che incontrate nel vostro peregrinare. Giusto qualche dritta:
Piazza Jemaa el Fna, il cuore della città, è imperdibile la sera e l’usanza vuole che vi si ammiri il tramonto dalle sue terrazze. Ricordatevi solo che qui tutto ha un prezzo, comprese le vostre foto (voi scattate e i soggetti chiedono di riconoscere il valore della loro presenza);
nelle moschee è vietato l’accesso ai non mussulmani, questo non toglie nulla al loro fascino, a partire dalla Moschea Koutoubia con il suo minareto di 77 metri, ma, se volete entrare in luoghi legati a doppio filo con la religione, potete puntare sulla Medersa Ben Youssef;
non mancano i musei, anche se nessuno è giunto sotto le luci della ribalta internazionale, tuttavia il costo di accesso contenuto, le architetture che li ospitano e la tipicità (oggetti d’arte marocchina e berbera)- piuttosto che la personale curiosità- possono valere l’ingresso. Per un elenco completo, orari, prezzi e localizzazione questo è il luogo ideale, ovviamente en français o in english;
imperdibile nella Mellah, il quartiere ebraico che si trova a sud della Medina, il Palazzo Bahia;
il sūq è il luogo ideale per trovare oggetti tipici, ma ricordate che è suddiviso per tipologia di mercanzia, molte botteghe sono chiuse il venerdì pomeriggio e che dovete contrattare fino alla morte!
fare bene i conti con il bagaglio!
Girovagate senza timore e, se le realtà “ruvide e odorose” non vi impauriscono o, al contrario, vi attirano come api sul miele, non perdetevi le concerie nella parte occidentale, a nord del Palazzo Reale;
fate una sosta ristoratrice in un hammam, magari al Dar el-Bacha (20 Rue Fatima Zohara), il più tradizionale, con apertura agli uomini la mattina e alle donne nella seconda parte della giornata, oppure, se preferite una sosta più rapida, sorseggiate il tipico tè alla menta al Café littéraire Dar Chérifa.
Se poi appartenete alla categoria di chi vuole conoscere tutto a prescindere da quanto possa essere originale, allora non potrete trascurare nemmeno i quartieri moderni della Ville Nouvelle (Guéliz, Hivernage e Palmeraie), ma sappiate che qui troverete solo modernità e sfarzo tra alberghi di lusso, locali e zone residenziali. Eventualmente potreste cercare di richiamare alla memoria il fascino più tipico di Marrakesh con una sosta ai Giardini Majorelle o ai Giardini della Menara prima di arrivare all’aeroporto.
GLOSSARIO ESSENZIALE
Medina = un quartiere antico, caratteristico di molte città del Nord Africa, ma presente in passato anche in Spagna e in Sicilia (la Kalsa di Palermo fu la medina dell’allora capitale isolana);
Sūq (a volte scritto Suk, altre Souk) = mercato organizzato in corporazioni, luogo deputato allo scambio delle merci;
Qasba (a volte scritto Casba, altre Kasba/Kasbah) = città araba frequentemente cinta da mura difensive e solcata da stradine su cui insistevano abitazioni private. Nel sud del Marocco questi tipi di costruzioni possono essere castelli appartenenti a una singola famiglia;
Riad = è stata per secoli l’abitazione tradizionale urbana del Marocco. Si tratta di un insieme di stanze o strutture a più piani, divise da giardini interni o cortili, in alcuni casi con fontane decorative;
Medersa o madrasa = termine arabo che significa scuola e che identifica gli istituti in cui viene impartita l’educazione in merito alle verità teologiche islamiche e al diritto religioso;
Minareto = è la torre, presente in quasi tutte le moschee, dalla quale il muezzin (mu’adhdhin) cinque volte al giorno chiama alla preghiera i devoti di Allāh;
Muezzin = la persona incaricata di salmodiare cinque volte (tra notte e giorno) dal minareto il richiamo (adhān) che serve a ricordare di effettuare la preghiera islamica della Salāt (ossia quella obbligatoria).
Laura Alice&ilGatto Antoniolli