Il Caminito del Rey a Malaga, in Spagna… una esperienza non per deboli di cuore!
Salire su una sedia per sostituire una lampadina vi provoca le vertigini? Così come sporgervi da un balcone al secondo piano di un palazzo? Se la risposta è si non prendetevela, questo articolo non fa per voi!
Voglio parlarvi di un luogo amato dagli apppassionati del trekking e del brivido: dopo un lungo periodo di restauro riaprirà, sabato 28 marzo, il famoso Caminito del Rey (Sentiero del re), il sentiero più pericoloso del mondo.
Si trova in Spagna, a El Chorro vicino a Alora (Malaga), ed ora che è stato restaurato è ancora più mozzafiato: si tratta di un percorso pedonale di circa 3km che si sviluppa lungo una piattaforma in cemento larga poche decine di centimetri e sospesa a più di 100 metri di altezza sul fiume, su delle pareti praticamente verticali. Si trovava in condizioni fatiscenti, quasi tutto il percorso privo di balaustre e c’erano dei tratti crollati dove restava solo la trave di supporto. Tutti questi fattori hanno contribuito alla nascita di una leggenda nera in seguito alla morte di alcuni escursionisti che avevano cercato di attraversarlo.
La Sociedad Hidroeléctrica del Chorro, proprietaria del Salto del Gaitanejo e del Salto del Chorro aveva bisogno di un accesso alle due cascate per facilitare il passaggio degli operai per la manutenzione, il trasporto di materiali e per la vigilanza e progettò questo collegamento: i lavori furono iniziati nel 1901 e furono terminati nel 1905. Il percorso cominciava con i binari del treno della Renfe (la società ferroviaria spagnola) e percorreva il Desfiladero de los Gaitanes, permettendo l’accesso a tutte e due le cascate.
Nel 1921, il re Alfonso XIII intervenne all’inaugurazione della diga del Conde del Guadalhorce e attraversò il percorso appena costruito. A partire da questo momento cominciarono a chiamare il percorso Caminito del Rey, nome che resta ancora oggi.
Con il trascorrere del tempo e l’abbandono della manutenzione, il Caminito si è deteriorato: negli anni novanta si trovava in uno stato miserevole, con la balaustra sparita praticamente su tutto il percorso e numerose sezioni crollate o sul punto di crollare.
Come detto, proprio la sua pericolosità è stato uno dei fattori che ha contribuito alla sua fama: numerosi escursionisti si recavano a El Chorro per percorrere il Caminito (anche perché si trova in una delle zone più importanti d’Europa per l’arrampicata su roccia). Ciò ha favorito molti incidenti (alcuni mortali) nel corso degli anni e ha accresciuto la leggenda nera del percorso.
Nel 1999 e nel 2000, dopo gli incidenti mortali che costarono la vita a quattro escursionisti, le autorità dell’Andalusia hanno chiuso l’accesso al percorso, demolendo il tratto iniziale. Ciò non ha funzionato come deterrente per gli escursionisti, che continuano a trovare il modo per accedervi scalando la parete. È stata anche stabilita una multa dai 6.000 ai 30.000 Euro per chi attraversa i binari e le gallerie del treno attraverso le quali si può tornare indietro dal Caminito.
Come anticipato, il sentiero si trova vicino a Malaga, da cui dista quasi sessanta chilometri. Dal centro della città si può raggiungere in macchina o, anche meglio, in treno. Si possono anche scegliere la località di Antequera o Ronda come punti base per l’escursione. Il cammino può essere percorso nei due sensi partendo da Nord o da Sud ed occorre prenotare per tempo il proprio ingresso al sentiero perché gli accessi al Caminito del Rey saranno regolamentati dalla capienza massima prevista.
Per percorrere il Caminito del Rey e il tragitto necessario per raggiungerlo si stima un tempo di circa cinque ore. Gli escursionisti dovranno tenere conto del fatto che il sentiero non è circolare e occorre raggiungerne il termine in tempo per tornare indietro o poter prendere un autobus per tornare al punto di partenza.
Il percorso è ora diventato maggiormente alla portata del turismo di massa, nonostante alcuni punti in cui si incontreranno indubbiamente alcune difficoltà di passaggio, ma con tranquillità e calma questa avventura potrà realmente rivelarsi indimenticabile e, alla fine del percorso, sarà bellissimo smaltire il carico di adrenalina con un bagno rilassante nelle fresche acque del fiume e ristorarsi nel ristorante con vista mozzafiato.
E per chi non ha le capacità fisiche e psichiche per affrontare questa avventura, c’è la possibilità di percorrere il fiume in canoa ed ammirare, tranquillamente dal basso, questa opera incredibile di uomo e natura!
Manuela Lamanu Manzotti