Una perfetta luna di miele? Ad Aruba!
In questo periodo, tra le persone indaffarate nel chiudere il proprio “giro” di regali natalizi, c’è anche chi gira sotto i portici cittadini con scopi differenti; mi riferisco a chi sta dando la caccia agli ultimi importantissimi dettagli per il proprio matrimonio, che si svolgerà nel corso delle prossime primavera-estate
Questo articolo, primo di una piccola ma preziosa selezione, è dedicato proprio a coloro che ancora non hanno deciso dove passare una indimenticabile luna di miele.
Le isole caraibiche, si sa, sono sempre al primo posto nella lista delle preferenze per i viaggi di nozze, l’unico neo è il loro essere soggette ad uragani a volte anche di proporzioni realmente preoccupanti.
Non è questo il caso di Aruba: diversamente dal resto della regione caraibica, l’isola è normalmente al di fuori della fascia battuta dagli uragani.
Aruba è un’isola situata nel Mare Caraibico, a nord del Venezuela. Al contrario di molte altre isole dei Caraibi, Aruba è un’isola di scarsi rilievi, scarsa vegetazione e con un clima secco; tali caratteristiche hanno particolarmente favorito lo sviluppo del turismo.
Scoperta e annessa alla Spagna nel 1499, Aruba fu occupata dagli olandesi nel 1633. L’economia locale ha attraversato tre diverse fasi, coincidenti con lo sviluppo di altrettante attività: dopo una vera e propria corsa dell’oro avutasi nel XIX secolo, ne 1924 venne aperta un’importante raffineria di petrolio. Negli ultimi decenni del XX Secolo si è invece assistito ad un boom del turismo.
Si tratta quindi di un’isola ricca, dove l’esagerato contrasto tra le zone turistiche e quelle di residenza dei locali non provoca il conosciuto “pugno nello stomaco”, purtroppo così frequente quando si viaggia per questi paradisi.
Aruba è bella e accogliente tutto l’anno; poche le variazioni stagionali di temperatura che si mantiene costante circa 28 gradi centigradi. Costanti anche i venti, gli alisei dell’Oceano Atlantico, che la rendono una meta da sogno per tutti gli appassionati di sport di acqua e vento. La precipitazione annuale raggiunge a mala pena 500 millimetri ed il nostro l’autunno è la stagione più piovosa.
L’alta stagione turistica va da metà dicembre a metà aprile, ma ciò dipende più dal clima del Nord America e dell’Europa che dal clima di Aruba. È quindi consigliabile visitare l’isola in periodi diversi da questo, quando i prezzi si riducono quasi della metà!
L’interno dell’isola è caratterizzata dalla presenza delle Rolling Hills; le due vette più alte sono Hooiberg e Jamanota, che è il punto più alto sull’isola. L’isola non ha suddivisioni amministrative. Il clima locale è di tipo marino tropicale molto piacevole. Se da un punto di vista fisico Aruba appartiene al Sud America (nel senso in cui un’isola può appartenere alla piattaforma continentale di un continente), dal punto di vista storico-culturale normalmente ci si riferisce ad Aruba come a uno Stato Centro americano e quindi ricompreso nell’America Settentrionale.
L’isola è principalmente pianeggiante e scarsa di corsi d’acqua, rinomata per le sue spiagge dalla sabbia bianca. La maggior parte di queste sono situate sui litorali occidentali e nel sud dell’isola, e sono relativamente riparate dalle forti correnti dell’oceano. I litorali nordici e orientali mancano di questa protezione e la costa rocciosa, sferzata dal vento, si presenta ruvida selvaggia.
Aruba vi accoglierà con un sorriso e un “bonbini!”: significa benvenuti, e viene pronunciato con la simpatia e l’accoglienza di chi vi accoglie nella propria casa. E qui, benvenuti, lo sarete davvero!
Sarete invitati a sognare, grazie al sole infinito, ai paesaggi suggestivi, all’oceano cristallino, di un azzurro mozzafiato ed alle spiagge di finissima sabbia bianca. Sarete invitati ad esplorare, a trovare quel qualcosa di perfetto da fare, o semplicemente ad oziare…
La luminosa e ventilata capitale di Aruba, con i suoi colori pastello, è situata sottovento, sulla costa meridionale dell’isola, appena a sud-est dell’area principale in cui sorgono le strutture turistiche.
La città ha un sapore particolarmente olandese, anche grazie alla moda attuale della finta architettura coloniale. La maggior parte dei turisti si reca in questa città per le sue boutique e i duty-free shop, ma ci sono anche tre piccoli musei che meritano di essere visitati se si è interessati alla storia dell’isola. Il Museo Archeologico, il Museo Arubano ed il Museo Numismatico, con una vasta collezione di monete provenienti da oltre 400 paesi, alcune delle quali vennero recuperate da naufragi avvenuti nella zona.
Una volta usciti dall’area commerciale, Oranjestad diventa più informale e vivace. Gli spartani bar locali sono luoghi piacevoli dove restare a guardare dello sport e a bere birra con la gente del posto, sempre allegra e socievole.
Aruba non ha molta terra a disposizione per cui è notevole il fatto che quasi il 20% dell’isola sia stata dedicata al Parco Nazionale di Arikok, che comprende una buona parte dell’interno e un lungo tratto della costa sopravento settentrionale. Il parco contiene tracce di tutte le forze significative che hanno agito sulla storia di Aruba, tra cui le incisioni rupestri degli Arawak nella Grotta Fontein, i resti di insediamenti rurali olandesi a Masiduri, gli edifici delle piantagioni nella Valle di Prins e le rovine di una miniera d’oro a Miralamar. Il parco comprende il Monte Jamanota (188 m), il punto più elevato dell’isola, dalla cima del quale potrete avere una veduta panoramica completa dell’isola se non avete avuto la fortuna di volare seduti accanto al finestrino!
Nascosti all’estremità del Parco Nazionale di Arikok troverete le Grotte di Guadarikiri ed il Tunnel dell’Amore: questi due complessi di grotte sono il luogo ideale per le coppie di novelli sposi, da visitare mano nella mano e muniti di una buona torcia.
Guadirikiri ha perfino un’autentica leggenda che si adatta alla sua atmosfera spettrale: si racconta che la cocciuta figlia di un capo indiano e il suo spasimante furono rinchiusi nelle grotte e lasciati morire ma i loro spiriti, ribelli anche dopo la morte, riuscirono ad aprirsi un varco nella roccia e salirono in Paradiso.
Proseguendo, potrete visitare Hooiberg e Casibari: Sebbene di dimensioni modeste, le strane formazioni vulcaniche conosciute con il nome di Hooiberg (pagliaio) sono visibili da quasi tutta l’isola. Una serie di gradini intagliati portano sulla cima di questa collina conica di 165 m, che offre una buona veduta dell’isola. La macchia riarsa dal sole e il territorio disseminato di cactus sono ambientazioni perfette per un western all’italiana, soprattutto nei dintorni di Casibari, a nord di Hooiberg, dove enormi massi sono stati erosi dagli alisei e hanno assunto forme singolari.
Da non perdere, infine, l’escursione a Daimari: questa sorprendente zona dalla vegetazione lussureggiante appare come un’oasi nel territorio per gran parte arido dell’isola. A Daimari si trovano una piantagione di palme da cocco e una fattoria dove si può noleggiare un ronzino per raggiungere le magnifiche piscine naturali di Boca Ketu. Se gli equini non fanno per voi, potete noleggiare un quad, appena un po’ più avanti, e seguire la pista per fuoristrada fino alle piscine. Qui potrete godere di un emozionante bagno in queste vasche naturali dalle acque calde, ferme ed accoglienti, mentre il mare intorno sbatte con forza sulle rocce.
Va da sé che, in viaggio di nozze, cosa potrà essere più coinvolgente ed emozionante di un tramonto caraibico goduto nel silenzio di una spiaggia ormai vuota…?
Manuela Lamanu Manzotti