C’è una baia protetta nell’Atollo di Baa alle Maldive che riserva degli incontri sorprendenti con le regine del mare: le mante. Ci si arriva con un volo interno di circa mezz’ora da Male, la capitale delle Maldive, si giunge all’isola di Dharavandhoo dalla quale Hanifaru Bay, questo il nome della baia, è raggiungibile in cinque minuti di barca.
Un patrimonio marino UNESCO nell’atollo di Baa alle isole Maldive
Allunghiamo l’estate programmando un viaggio alle Maldive a fine ottobre, periodo in cui un numero considerevole di mante oceaniche si concentra nella baia di Hanifaru.
Il punto di appoggio per le nostre escursioni e per la villeggiatura sarà l’isola di Dharavandhoo abitata dai maldiviani, ma dov’è possibile soggiornare in graziose guest house o piccoli hotel potendo contare su una spiaggia riservata ai turisti e quindi praticabile in bikini.
La spiaggia non è tra le più belle viste alle Maldive, ma comunque offre un bel mare con barriera corallina facilmente raggiungibile.
Ci sono diversi Diving nell’isola e noi abbiamo scelto di appoggiarci al Liquid Salt Divers e la nostra preferenza si è rivelata da subito un ottima scelta Il diving è ben attrezzato e ha sede all’interno dell’Aveyla Hotel, una piccola ma molto confortevole struttura alberghiera con management maldiviano. Lì abbiamo conosciuto Mario Marine, un maldiviano che per vezzo si è dato un nome italiano, una persona straordinaria che ci ha accolto in maniera amichevole e ha condiviso con noi i più bei momenti vissuti nell’isola.
Hanifaru Bay nuotare e immergersi con le Mante
La barca del diving ci aspetta ogni mattina al porto che raggiungiamo in cinque minuti di passeggiata e si capisce dai primi sorrisi dell’equipaggio che tutto andrà per il meglio.
Raggiungiamo la baia di Hanifaru con un brevissimo tragitto vedendo in mare gruppi di snorkelisti che pinneggiano a perdifiato per seguire le onnipresenti mante. Qui siamo nell’area marina protetta e gli ingressi in acqua sono contingentati e sottoposti a uno stringente regolamento che vieta le immersioni con le bombole. Quindi per poter fare delle immersioni proseguiamo oltre verso le cleaning station dove siamo quasi certi di avvistare le mante. Mario, la nostra guida subacquea, ci introduce con un breafing e poi ci si tuffa e si pinneggia verso i roccioni di corallo dove una moltitudine di pesci farfalla e labridi rimangono, come noi, in attesa delle mante. Non si faranno attendere molto. Infatti, dopo aver fatto una bella scorpacciata di plancton, le mante si dirigono verso queste postazioni di pulizia per un servizio completo di ripulitura dai parassiti.
Le Mante di Hanifaru Bay
Credo che le immagini del video che segue possano sostituire qualsiasi commento sulla nostra esperienza a contatto con le mante.
L’atollo di Baa, dove ci troviamo per la prima volta, è certamente meno frequentato di altri più facilmente raggiungibili da Male e anche per questo è possibile apprezzarne il fascino selvaggio e appartato.
La caratteristica di questa parte dell’arcipelago maldiviano è quella di offrire opportunità di fare esperienze a contatto con fantastiche lagune costituite da banchi corallini e isolette disabitate dalle morbide e candide spiagge. Il nostro Hotel ci ha fornito l’appoggio per raggiungere alcuni incantevoli banchi corallini per una nuotata nella laguna turchese, per dell’ottimo snorkeling e per una merenda all’ombra dell’unica struttura esistente, la tenda montata per noi dai nostri accompagnatori. Per chi non ne avesse abbastanza di mare e di barca, al tramonto il programma prevede un’uscita per l’avvistamento dei delfini che, puntuali arrivano in gruppo saltando fuori dall’acqua e mostrandosi giocosi intorno alla barca.
E dopo delle giornate così impegnative dal punto di vista fisico, rientrare nel nostro Hotel e trovare una cena a noi riservata in riva al mare è stata una sorpresa davvero straordinaria.
Nelle isole dove abita il popolo maldiviano, si sa, sono vietati gli alcolici, ma al Blancura Hotel i manicaretti proposti dallo chef fanno dimenticare il brindisi inebriante, l’importante è approcciarsi con uno “spirito” nuovo.
Un fuori programma ce l’ha regalato invece il cielo terso di una nottata piena di stelle che grazie ad uno “startrails” è stato immortalato sulla spiaggia di Dharavandhoo.
Dopo due settimane di permanenza e tante risate con le persone conosciute, percorriamo nell’altro senso la strada per l’aeroporto e l’ultima immagine è per il cartello affisso che ci ricorda che questo è un luogo prezioso e meritevole di attenzioni, di cure e di tutela. Parola di UNESCO.
Manuela Barzan
Baa Atoll Maldive Dharavandhoo Hanifaru Bay
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