Il viaggio in Giordania di Elena e Davide!
Andare in Giordania può diventare un’esperienza che ti cambia la visone della vita.
La bellezza dei posti, la natura incontaminata e sterminata ti regala un senso di pace che, difficilmente, riesci a goderti nel tran tran delle città metropolitane che siamo soliti abitare.
Nelle città giordane si può respirare pienamente lo stile di vita che contraddistingue questo Paese.
E’ stata una piacevole sorpresa trovare il calore e l’accoglienza dei Giordani, il loro approccio al turismo è veramente positivo. Non ci sono negozianti insistenti che vogliono solo contrattare per vendere qualsiasi cosa, ma persone molto gentili che si mettono al Tuo servizio. Anche nella richiesta d’informazioni per strada troverete gente disponibile ad aiutarvi, magari scortandovi con la macchina, mentre camminate a piedi avendo smarrito la strada per l’hotel (dato che dopo 2 bicchieri di rum e qualche boccata di narghilè tutte le strade ti sembrano uguali).
La capitale Amman è abbastanza comoda da visitare a piedi, la sua moschea si trova nella piazza principale, dove puoi trovare il mercato ed i profughi provenienti dai Paesi confinanti, i quali offrono il proprio lavoro da imbianchini o altra manovalanza e questo è veramente apprezzabile.
La cittadella, con le sue rovine romane ed il Teatro Romano ti danno un’idea di come doveva essere grandiosa questa città tanti e tanti anni or sono.
Tappa importante è la chiesa cristiano-ortodossa di San Giorgio. Al suo interno si trovano i resti di un magnifico mosaico a pavimento raffigurante la carta geografica dell’antica terra mediorientale.
La spiegazione della guida locale ci ha fatto rivivere l’avvicendamento e la sovrapposizione di numerose culture, le quali hanno eliminato o aggiunto dei simboli risalenti alla Bibbia ed al Corano per imporre la propria supremazia, e tutto ciò ti fa capire come sia complicato far convivere delle credenze culturali tanto radicate da sfociare in lotta. La cosa bella della Giordania, a differenza dei più banali preconcetti, sta nel fatto di essere molto liberale e aperta a tutte le differenze culturali, puoi trovare donne fasciate col burka accanto a donne modernamente abbigliate con il velo oppure senza, ma tutte con degli occhi magnifici contornati dal kajal.
La città di Jerash, più precisamente il suo sito archeologico, è così sterminato ed imponente che si stenta a credere sia visibile in superficie solo per il 30% della sua complessità. La sovrapposizione di insediamenti cittadini ha reso il sito oggi circondato da caseggiati popolari, ma si apprezza davvero la sua maestosità.
Ci si rende conto, purtroppo o per fortuna, che quello che si va a visitare, così geograficamente distante dall’Italia, è stato il frutto del genio di quell’Antica Roma, di cui noi Italiani siamo solo gli eredi, e stento a credere che riusciremo mai a replicare, dato il poco rispetto che abbiamo delle nostre meraviglie locali.
Altra tappa spiritualmente interessante è il Monte Nebo, ove si racconta che Mosè ebbe la visione della Terra Promessa.
Credenza o meno il fatto di trovarsi su una montagna con all’ingresso un monumento sul quale sono incisi insieme i nomi degli Dei cattolici, musulmani ed ebraici, eretto per il Giubileo 2000 da donatori italiani (potrete trovare scritte tutte le città italiane che hanno contribuito), il panorama visibile da una terrazza ove all’orizzonte, oltre il bagliore del Mar Morto, si trovano i confini siriano-palestinesi, il fatto che quel posto è riconosciuto universalmente da tutte le religioni come luogo comune di culto, beh non potrà lasciarvi indifferenti.
Andando verso Dana si passa dai siti culturali alla natura. Località dove è possibile dormire all’interno di costruzioni in pietra, sormontate da terrazze dove si trovano i punti di ristoro e dove sarà piacevole passare le serate al tramonto in mezzo alla gente che gestisce il posto e ad altri turisti, comodamente sdraiati in mezzo a cuscini e tappeti.
A Dana c’è la possibilità di fare trekking in un percorso di montagna brulla con poca vegetazione, ma che ti permette di ammirare dei panorami magnifici, con pausa thé in cima alle rocce.
La difficoltà è relativamente bassa, ma esistono diversi tipi di percorso, per cui bisogna valutare prima con la guida quale affrontare, munirsi comunque di buone scarpe da trekking.
Per non perdere il contatto con la natura ci si sposta verso il Wadi Rum, zona desertica della Giordania, attraversata dal mitico Lawrence d’Arabia che in quelle terre ha vissuto con i beduini sposandone la causa per la riconquista del territorio a discapito della sua Madre Patria, quella Gran Bretagna in vena di conquiste negli anni 10 del ‘900.
Lasciati il proprio pullman all’ingresso del deserto e saliti sulle jeep dei beduini, si va in giro attraverso il terreno di sabbia rossa, si visita una montagna squarciata in due, ove si possono ammirare diversi geroglifici, si visitano le rovine della casa di Lawrence d’Arabia, si corre in jeep sulle dune dove ci si ferma per fare una passeggiata ed ammirare un magnifico tramonto.
Personalmente dai tramonti io mi aspetto sempre di più, per questo preferisco l’alba che è sinonimo di rinascita, ma devo ammettere che il tramonto visto dal Wadi Rum è indimenticabile per il suo colore rossastro.
Ovviamente non può mancare il piacere ed il divertimento di rotolarsi dalle dune (vi avverto che la sabbia ve la ritroverete ovunque addosso, ma ne vale la pena).
Terminata la visita al deserto si arriva al campo tendato, dove i beduini che gestiscono il posto ti fanno sistemare nelle tende ricoperte di tappeti per non far filtrare il sole ed il caldo, e piene di materassi e letti corredati di coperte pesanti per l’escursione termica della notte. Durante il periodo primaverile, tra Aprile e Maggio, l’escursione termica non è molto alta pertanto la sera il fresco è sopportabilissimo con addosso una felpa di pile.
Viene servita la cena in una tenda comune molto grande dove, dopo aver assistito alla preparazione del cibo (carne e patate cotte in una pentola all’interno di una gabbia, sotterrata nella sabbia, che rende la carne tenerissima e le patate perfettamente affumicate) è possibile fare delle belle chiacchierate insieme al capo dei beduini, sulla loro cultura e apprezzando le meraviglie naturali di quei posti, se gli offrite una sigaretta sarete ben accolti, dato che ne fuma mediamente una ogni due minuti.
Aqaba è la città portuale sul Mar Rosso, la prima ad essere conquistata strategicamente da Lawrence d’Arabia, dove si trovano molti hotel e centri commerciali e dove è possibile passare delle giornate in relax sdraiati sui lettini degli stabilimenti balneari, fare delle belle nuotate, andare alla ricerca di fauna marittima facendo snorkeling oppure meravigliose immersioni presso uno dei tanti centri diving.
Nel percorso di risalita verso il Nord della Giordania ci si imbatte naturalmente in una delle sette meraviglie del Mondo quale è Petra.
Vi consiglio di programmare una visita pomeridiana a Piccola Petra, antico centro di ristoro per viandanti e commercianti dell’epoca dei Nabatei, che vi permetterà di avere un assaggio di ciò che vi si prospetta. Il percorso è relativamente breve (1h circa) e dà una visione delle costruzioni scavate nella roccia.
Terminata la visita di questo sito, nelle giornate di lunedì, mercoledì e giovedì dalle ore 20:30, vi consiglio vivamente l’esperienza del Petra by Night. Si percorre il Siq fino al Khazneh in un percorso illuminato solo da candele ai vostri piedi e un cielo stellato sulla vostra testa, intravisto da uno squarcio nella roccia. L’atmosfera è molto suggestiva, se si va in gruppo è bello chiacchierare sottovoce e rendersi a poco a poco conto di dove ci si trovi. Si arriva all’ingresso di Petra, nella piazza del Khazneh, con gli occhi guidati dalla luce delle candele e nelle orecchie una nenia beduina. Ci si accomoda con le gambe incrociate in cerchi concentrici attorno ad un beduino che suona il suo strumento a corda o a fiato, contornati da migliaia di persone intervallati da candele in sacchetti di carta.
Si ascolta in silenzio la musica ed il racconto della storia di questo posto meraviglioso sorseggiando del thé, servito per tutta la platea.
Turistico, commerciale che dir si voglia, l’atmosfera è magnifica e ti rimane dentro.
Finita la visita del Petra by Night ci si può accomodare al The Cave, locale molto trendy di Petra (non ci sono molte alternative) dove poter degustare un cocktail e fumare del narghilè facendo quattro chiacchiere in compagnia o ballando la musica del dj.
Segue!
Elena e Davide