“ Sì viaggiare …”
Cosa c’è di più gratificante del fuggire dal caos e dalla calura estiva cittadina per approdare in un luogo rigenerante dove finalmente riconciliarsi con la calma e la serenità?
Là dove il mare luccica e tira forte il vento …. no, aspetta, questa è un’altra storia, anche se pure qui la luce è così intensa da far brillare il mare e il vento non si risparmia.
Poche case per ogni paesino che punteggia qua e là il riarso territorio per lo più montuoso; sono tutte bianche con i profili azzurri, proprio gli stessi colori della bandiera nazionale. Si, siamo in Grecia e per la precisione sull’isola di Karpathos.
Karpathos in numeri
“..la matematica che mi perseguita..”
Sono 12 le isole maggiori che compongono l’arcipelago di cui fa parte, il Dodecaneso appunto, più circa 200 isole minori e scogli disabitati a picco sul mare.
2 ore e 20 per arrivarci con il volo diretto da Verona.
Poco più di 6000 le anime che accolgono i viaggiatori con un’ospitalità così calorosa e trascinante da poter essere conservata tra i ricordi più vividi di questa esperienza in terra greca.
100 sono le spiagge che offrono le sue coste, come il numero delle minuscole chiese poste sulla sommità dei rilievi.
4×4 l’auto che è consigliato noleggiare per poter raggiungere ogni recondito e spettacolare angolo di quest’isola.
1000 sono le incantevoli sfumature del mare che lambisce questa terra fortunata.
Una sola parola per definire la percezione che si prova assaporando a poco a poco la vita su quest’isola: libertà.
“ quanti chilometri bisogna fare per andare verso la libertà, chissà poi dove sarà, o forse qua, anzi mi sa che è proprio qua ..”
BUON VIAGGIO
“ ..l’incanto sarà godersi un po’ la strada..”
Il nostro nuovo viaggio ha inizio percorrendo nuove strade tra mare e montagna, ora asfaltate ora sterrate, tra rocce stratificate a strapiombo sull’Egeo, osservando i profondi canaloni che ricadono su baie incantevoli e solitarie. Il mezzo che ci ha permesso di arrivare in tutte le nostre destinazioni è stato una panda 4×4 noleggiata presso una efficace agenzia locale molto professionale e cordiale.
Ci perdiamo in un dedalo di minuscole stradine ghiaiose attraversando coltivazioni a terrazza, porzioni di terra faticosamente estorte alle rocciose scarpate per far posto agli ulivi, piante dalle quali si estrae un olio profumato che nella cucina greca abbiamo apprezzato molto.
Il meltemi, così si chiama da queste parti il vento che incessantemente spettina l’isola, come uno scultore, modella i pini di Aleppo contorcendone i fusti e appiattendone le chiome.
Dovunque veniamo avvolti dal tipico profumo di macchia mediterranea, tra tutti riconosco il profumo dell’elicrisio e del timo, ma molte sono le specie di piante fiorite, grazie alle quali, con il laborioso intervento delle api, si produce dell’ottimo miele e a conferma di ciò sui prati scorgiamo spesso gruppi di arnie posizionate in modo strategico.
Scorgiamo pergolati di bouganville o di vite, ombreggianti naturali che proteggono le case dal solleone. Visitando i graziosi paesini adocchiamo all’interno di piccoli giardini rigogliose piante come l’oleandro, il limone, il melograno e siamo attratti dal profumo dei Frangipane che credevamo fossero propri di terre lontane. Saliamo e scendiamo i bianchi gradini di Mesochori, un delizioso paesino aggrappato al crinale di una collina che volge il suo sguardo verso ovest regalando momenti di intesa serenità.
Al centro del paese visitiamo la chiesa di Santa Sofia riccamente corredata da icone e decorazioni che narrano la religione ortodossa e ai suoi piedi si scorge una fonte d’acqua che sgorga dalla montagna dalla quale gli abitanti attingono con atteggiamento devoto e in rispettoso silenzio.
Anche Diafani ha lasciato il segno, il ricordo di un minuscolo romantico borgo, un susseguirsi di case decorate con colori tenui collegate tra loro da ripide scale e stretti vicoli, il forno comune per cuocere il pane e poi i gatti, immancabili, li puoi trovare ovunque, nei cortili, nei balconi o raggomitolati sulle sedie delle taverne.
Partendo dal porto di Diafani e percorrendo uno sterrato che regala scorci di vita rurale, si raggiunge la spiaggia di Papa Minas, che senza il servizio di ombrelloni e lettini si è rivelata una sosta in solitaria, perfetta per una mattinata di bagni di sole e di mare cristallino, con la sola presenza di due torrette costruite da chissà chi con i sassi neri e piatti della spiaggia.
Olympus merita senz’altro una menzione per la spettacolare fotografia che regala a chi la scorge lungo il tortuoso percorso; con tenacia e tanta fatica questo paesino è stato costruito in tempi passati a scopo difensivo ad un’altitudine di circa 600 metri sopra il livello del mare e rimane a testimonianza di una vita semplice, rurale, essenziale, che non è cambiata poi molto, dato che sono ancora vive le tradizioni della sua gente che, nonostante la modernità, preferisce perpetuare le sue gesta, i folclori e le memorie ormai senza tempo.
L’immancabile chiesetta solitaria contempla da chissà quanto tempo questo suggestivo paesino e noi per qualche minuto, in silenzio, ascoltando il vento, facciamo altrettanto.
Ogni paesino affacciato sul mare possiede un tipico porticciolo e un pontile ingombro di reti da pesca e cesti di vimini per la raccolta del sale, piccole barche di autentici pescatori a conferma di una vita molto semplice il cui ritmo è dettato dalle condizioni del mare, dal vento e dalle stagioni.
IL PUNTO DI FORZA DI KARPATHOS
“ un tuffo dove l’acqua è più blu …”
Il vero protagonista a Karpathos in ogni caso è il mare, chi viene qui sa di poter contare su un mediterraneo spettacolare, tutte le nuance di blu e turchese, acqua tiepida e limpidissima per praticare sport aquatici.
Le baie riparate dal vento con il mare calmo e trasparente offrono la possibilità di praticare il SUP o dell’ottimo snorkeling, dalle rocce ci si può tuffare e nuotare, ma anche godersi il bagno galleggiando tranquillamente sulla superficie data l’alta salinità dell’acqua. I cultori del wind-kite surf possono contare sul vento che a sud dell’isola soffia senza trovare montagne ad ostacolarlo e regala ai surfer provenienti da tutta Europa momenti di vera soddisfazione e a noi che seguiamo dalla spiaggia le loro evoluzioni, uno spettacolo inaspettato.
Le bellissime Kira Panagia, Amoopi e Apella sono senz’altro tra le spiagge che attraggono più turisti ma, anche se non risultano mai troppo affollate, se si sente il desiderio di intimità, con un po’ di sterrato in più e rinunciando ai servizi, si possono trovare molte baie o anche piccole insenature dove sentirsi padroni della spiaggia; noi ne abbiamo scoperte tantissime tra cui la grande spiaggia di sabbia di Araki, la spiaggia nera di Nati, la ventosa baia di Michaliou una spiaggia di sabbia abbracciata dalle rocce con magnifiche conchiglie sedimentate, fino alla minuscola Tati beach dove il silenzio la fa da padrone.
Frequentando spiagge solitarie ci si imbatte anche in sorprese singolari e inaspettate come l’incontro con due tartarughine appena uscite dal nido, un vero e proprio regalo per il giorno di ferragosto, chi l’avrebbe mai detto ?!
La baia di Lefkos è stata la base di partenza delle nostre escursioni giornaliere e ad ogni ritorno serale abbiamo goduto della nostra villa con vista mare e delle ottime cene a base di pesce presso la taverna Captain Home, una terrazza sul delizioso porticciolo coccolati e viziati da Anna, Manoli & family.
Infine desideriamo ringraziare la cordialissima Sofia, impeccabile padrona di casa, Maria dell’autonoleggio per averci accontentato in ogni nostra richiesta e per averci piacevolmente sorpreso omaggiandoci con un segno tangibile di pura grecità.
Manuela Barzan
Francesco Canton