Quando la destinazione di viaggio è temporanea
Non so se il nome di Banksy sia diffuso quanto le sue opere, ma sono piuttosto sicura del fatto che la bambina del palloncino rosso a forma di cuore i più l’abbiano vista nuotando nei meandri della rete.
Chi già conosce l’artista inglese sa che molte delle sue attività finiscono per essere oggetto di dibattiti rispetto ai quali il diretto interessato pare mantenersi sempre ai margini. Saranno le esigenze di non-scena dettate dalla sua volontà di mantenere segreta la propria identità o sarà che il suo interesse è solo quello di spingere a guardare e non quello di spiegare il suo estro, fatto sta che anche questa volta ci risiamo: Banksy ha scelto di creare un “qualcosa” in una località della costa inglese protetta nel canale di Bristol ed è stato subito “evento”.
Su cosa sia o non sia Dismaland – Bemusement Park (esposizione d’arte? parco divertimenti? evento?) hanno scritto in tanti, informati, malinconici e critici, eppure, alla fine, un’idea precisa è difficile riuscire a farsela, se non sbirciando il sito ufficiale (consiglio la pagina dell’advertising in modo particolare) o capitandoci di persona.
Perché, diciamocelo, il connubio arte, curiosità e viaggio estemporaneo è difficile da tenere a bada. Per altro, se proprio non bastasse, questa occasione pare assicurare l’unicità perché, se la cittadina di Weston-super-Mare in cui questo “festival” sta avendo luogo è destinata a restare- correndo alla peggio il rischio di ripiombare nell’oblio da cui Dismaland l’ha fatta emergere, quest’ultimo, invece, è destinato a finire: la data di scadenza è stata prevista sin dall’origine del progetto per il 27 Settembre 2015. Certo potremmo sperare in proroghe e donazioni alla comunità, ma non possiamo alimentare false speranze.
Quindi abbiamo la scusa perfetta per una partenza non programmata e dobbiamo solo capire quanto siamo disposti a lasciarcela scappare: a conti fatti siamo ormai agli sgoccioli e solo una decisione coraggiosa all’“adesso o mai più” potrà garantirci la possibilità di vivere in prima persona la nuova idea di Banksy.
Se non fossimo in vena di frivolezze, potremmo comunque trovare pane per i nostri denti perché, al di là del gioco di parole evidente, pare piuttosto dubbio che le opere di Banksy e dei colleghi siano state riunite allo scopo di solleticare il nostro spirito giocoso- per quanto una dose non indifferente di ironia sia necessaria per affrontare un festival che della festa ha solo gli aspetti caricaturali. Le buone maniere qui non sono di casa e non è lo svago la finalità, a meno che non sia dai luoghi comuni e dalle visioni buoniste che si voglia prendere fiato.
Non trascurerei poi un particolare assolutamente interessante, ossia il fatto che, per quanto la notorietà di Banksy sia stata il motore di tutta la vicenda e senza voler trascurare il ruolo centrale di questo artista nella realizzazione del festival, non si può dimenticare che le opere presenti non sono esclusivamente le sue. In altre parole, quello che dobbiamo aspettarci non è un’originalissima esposizione personale, ma un piccolo mondo quasi irreale -per quanto risulta lontano dagli schemi usuali, in cui un folto gruppo di artisti contemporanei provenienti da ogni parte del mondo mette in scena le proprie opere. Per quale motivo si veda citato ovunque il numero complessivo di coloro che hanno risposto positivamente all’invito di Banksy e non se ne citino i nomi e le opere è quasi un mistero, considerato che questo propone Dismaland e non un “tutto Banksy”. Per quanto mi riguarda ammetto candidamente che la maggior parte degli artisti mi risulta ignota, ma questo, anziché farmi pensare che non ne valga la pena, contribuisce ad alimentare la curiosità perché non credo affatto che il capofila sia stato spinto dal desiderio di fare numero e, quindi, mi aspetto qualcosa di originale.
Ovviamente arte e curiosità possono poco o nulla contro le manie della folla che prenota inesorabilmente i biglietti man mano che questi vengono messi in vendita sul sito del festival, per cui bisogna correre se si vuole un posto in prima fila e segnarsi il 16 Settembre quale data per tentare di accaparrarsi le ultime possibilità di accesso a Dismaland.
E’ altrettanto vero che il colpo di grazia alle nostre aspirazioni di viaggiatori estemporanei lo possono dare gli impegni lavorativi già in agenda da mesi, nel qual caso bisogna accontentarsi di una visita virtuale: la fortuna vuole che foto o video siano disponibili in abbondanza.
Laura Alice&ilGatto Antoniolli