In Irlanda, a Dublino, per il “Paddy’s Day”!
Se per qualche motivo vi siete persi il Carnevale, o se non ne avete avuto abbastanza, tra pochi giorni se lo volete avrete l’occasione per scatenarvi nuovamente tra costumi, balli, parate, grandi bevute e mangiate… tutto all’insegna del total green!
E, sia chiaro, non intendo green come ecologico e naturale, ma come verde della terra Irlandese, che diviene ancora più verde in occasione della Festa di San Patrizio, o San Patrick.
La Festa di san Patrizio (Paddy’s Day), è una festa di origine cristiana che si celebra il 17 marzo di ogni anno in onore dell’omonimo patrono dell’Irlanda.
Si tratta di festa nazionale nella Repubblica d’Irlanda, mentre è solo una festività bancaria nell’Irlanda del nord… ma non si ferma qui; celebrazioni si tengono anche nell’isola caraibica di Montserrat, in Canada, nel Regno Unito, in Australia, negli Stati Uniti d’America, in Argentina, in Nuova Zelanda e in Italia in alcune località nella provincia di Piacenza e dell’Aquila anche se, bene o male, e la ricorrenza viene celebrata in quasi tutto il mondo e non più solamente nelle comunità irlandesi.
Come detto, le celebrazioni sono generalmente incentrate su tutto ciò che ha a che fare con l’Irlanda e il verde (colore simbolo dell’isola). In questo giorno infatti si suole mangiare cibo e bere birra di quel colore e vestirsi della stessa tonalità. In particolare, poi, sui vestiti ad esempio, non può mancare il trifoglio.
Questa pratica era diffusa già agli inizi dei festeggiamenti in onore del santo, questo perché la tradizione afferma che egli spiegò la Santa Trinità agli irlandesi pre-cristiani proprio attraverso questa pianta a tre foglie. Di conseguenza, sia il vestirsi di verde il 17 marzo sia il trifoglio stesso sono diventati simbolo dei festeggiamenti… addirittura ogni anno le acque del fiume Chicago, nella omonima città, vengono tinte anch’esse di verde!
Sono tanti gli episodi che caratterizzano la storia di San Patrizio, che comincia in Scozia nel IV secolo e figlio di Calphurnius e Conchessa, appartenenti ad una famiglia nobile romana. Durante una scorreria irlandese nelle città romane della Britannia, fu rapito a 16 anni e portato in Irlanda come schiavo, venduto al re del North Dal Riada, nell’odierna Irlanda del Nord. Qui apprese la lingua gaelica e la religione celtica.
In Irlanda Patrizio lavorò come pastore per circa 6 anni, fino a quando scappò e ritornò in Inghilterra. In Gallia, Saint Germain d’Auxerre fu consacrato vescovo e gli fu affidata da papa Celestino I l’evangelizzazione delle isole britanniche e specialmente dell’Irlanda.
Nel 431-432 iniziò il suo apostolato in terre irlandesi, all’epoca quasi interamente pagane e a lui si deve la fioritura del Cristianesimo in Irlanda; sempre a lui è dedicata la St. Patrick’s Cathedral a Dublino: sorta a partire dal 1190, la chiesa fu rimaneggiata in stile gotico inglese tra il 1225 e il 1254 e con i suoi 100 m di lunghezza, era la chiesa più lunga dell’Irlanda medievale.
Sono molte anche le leggende legate al santo, e la più famosa riguarda i serpenti che vennero tutti cacciati in mare. Ciò avvenne nel 441 quando San Patrizio trascorse 40 giorni e 40 notti sul monte Croagh Padraig. Al termine del quarantesimo giorno, si dice che il patrono d’Irlanda abbia scagliato un campana su una pendice del monte, scacciando dall’isola tutti i serpenti.
Oggi il monte è meta per molti pellegrini soprattutto dal 15 luglio al 15 agosto. Leggenda o verità? Fatto sta che oggi non si trova alcuna specie di serpente sul suolo irlandese (ma qualche storico sostiene che i serpenti non fossero più presenti da un paio di secoli…).
Segue il famoso Pozzo di San Patrizio: pare che il Santo fosse custode di una grotta senza fondo, dalla quale dopo aver visto le pene dell’Inferno, si poteva accedere al Purgatorio giungendo persino ad intravedere il Paradiso.
La grotta, murata per volere di Alessandro VI nel 1497, era localizzata su un isolotto del Lough Derg, dove poi venne costruita una chiesa, oggi meta di pellegrinaggio penitenziale per molti fedeli.
Uno degli aspetti che più colpisce leggendo le biografie del Santo, alcune leggendarie e fantasiose, altre più verosimili e credibili, è la sua grande propensione agli spostamenti, al viaggio… e questo lo rende, a noi viaggiatori e sognatori di mete lontane, sicuramente più vicino! (in calce all’articolo, la Benedizione al Viaggiatore di San Patrizio).
Quindi, incontenibili festeggiatori senza frontiere, quale miglior destinazione se non la capitale Dublino per brindare con fiumi di birra tra concerti, spettacoli, eventi di piazza, teatro di strada, esposizioni artistiche e altro ancora? Tutto questo in programma nella capitale irlandese dal 14 al 17 marzo, giorno conclusivo con parata finale che prenderà il via da Parnell Square fino alla cattedrale di San Patrizio, dove i festeggiamenti continueranno per una notte di “craig”, termine che sintetizza lo spirito di accoglienza e spensierata convivialità degli irlandesi.
E se sopravviverete alla festa e vi resterà ancora un poco di energia, potrete noleggiare un’auto o prendere il pullman e da Dublino attraversare l’Irlanda e arrivare a Galway e la regione di Connemara, e da li partire per l’imperdibile gita alle isole Aran… ma questa potrebbe essere un’altra storia!
La Benedizione del Viaggiatore Irlandese
May the road rise to meet you, may the wind be always at your back, may the sun shine warm upon your face, and the rains fall soft upon your fields and, until we meet again, may God hold you in the palm of His hand.
(Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle, che il sole splenda caldo sul tuo viso, e la pioggia cada dolce nei campi attorno e, finché non ci incontreremo di nuovo, possa Dio proteggerti nel palmo della sua mano)
Manuela Lamanu Manzotti