Che il Natale si stia avvicinando è questione di calendario che i panettoni sugli scaffali dei supermercati enfatizzano al punto da dare ragione al detto che non esistono più le mezze stagioni: passata quella dei fichi, si salta a quella dei marrons glacés, dimenticandosi di quella delle caldarroste. Non che il meteo sia da meno, tuttavia lui pare voler prolungare le temperature estive piuttosto che anticipare quelle invernali, ma, almeno, ha la scusante di avere una sua propria “volontà”, ché le stagioni è lui a deciderle e a noi resta solo la possibilità di scegliere tra essere intelligenti e adeguarci a quel che arriva oppure indignarci per insoddisfatte pretese senza neanche poter minacciare fulmini e saette essendo sprovvisti del martello di Thor.

islandaIn questo purgatorio climatico i miei programmi di viaggio hanno problemi di volume come i soufflés.

Una volta presa la strada diventa difficile fermarsi, al contrario diventa naturale assecondare l’andare e far seguire a ogni tappa una nuova. Il problema si pone quando questa si colloca non solo nello spazio, ma anche nel tempo e ciò che la rende tanto affascinante non è solo la sua posizione geografica, ma anche la combinazione delle condizioni meteo-astronomiche per cui non si tratta più di scegliere quando partire, ma solo di capire se c’è modo di farlo in un dato giorno oppure se bisogna adeguarsi ad attendere per almeno un anno ancora.

Il Natale si avvicina e, alla faccia di panettoni e lauti pasti, io vado in cerca della giusta combinazione di buio, neve e scarsità di folla perché la mia prossima tappa è l’ambientazione perfetta per Silent Night. Al momento, però, c’è solo la bussola che punta a Nord (il che mi rendo conto non essere un segno del destino), mentre il resto non si combina come dovrebbe provocandomi il blocco del viaggiatore: cosa fare se non riesco ad andare lì? Attendere un anno o trovare un’alternativa? Esiste un’alternativa o sono solo tristi ripieghi?

Nel mezzo della frustrazione creata dal non aver ancora acquistato il biglietto aereo, ricordo un’idea nata in viaggio

 “I programmi in Islanda li decide il tempo. Il tempo fa il tempo. […] Le pause inattese sono la testimonianza che il viaggio è reale

 e, allora, considero la possibilità che questa sia solo un’attesa. Sarebbe interessante sapere di cosa. 

Laura Alice&ilGatto Antoniolli

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